Per ricordare Luana, aiutare suo figlio e la sua famiglia e per tenere viva l’attenzione sulla sicurezza sul lavoro si sono mossi tanti rappresentanti delle istituzioni.
“Morire di lavoro oggi non solo è inconcepibile, è intollerabile. Ancora oggi si muore per le stesse ragioni e allo stesso modo di cinquanta anni fa – hanno scritto in un comunicato congiunto le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil – e constatiamo con amarezza, dolore e rabbia come il lavoro venga ancora una volta vilipeso, fino alle sue estreme conseguenze. Non è più tempo di parole, ma di azioni concrete delle istituzioni e delle autorità competenti, e di interventi che garantiscano la sicurezza nei luoghi di lavoro. La morte di due ventenni nel giro di tre mesi deve far riflettere sugli investimenti operati in termini di formazione e di acquisizioni di competenze”.
A fianco dei sindacati anche il Comune di Prato: “In questi anni Prato ha fatto da sola, con l’aiuto della Regione Toscana e delle istituzioni sul territorio, con numeri mai all’altezza delle necessità del distretto – spiega il sindaco Matteo Biffoni (nella foto) – ed adesso chi ha la competenza in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro provveda con mezzi, strumenti e risorse a far sì che le leggi vengano rispettate. In questi anni il distretto ha fatto un lavoro di crescita per tutelare la sicurezza dei luoghi di lavoro, dove spesso imprenditori e dipendenti operano fianco a fianco; adesso è necessario che ci sia anche un supporto ulteriore perché la crisi non rischi di abbassare gli standard di sicurezza fondamentali per evitare queste tragedie”.
A Montemurlo, dove lavorava la giovane di Pistoia, il sindaco Simone Calamai, attraverso il Comitato Montemurlo Solidale e tutte le associazioni del territorio, ha lanciato una raccolta fondi per sostenere la famiglia di Luana, che aveva un figlio di cinque anni. L’iban per le donazioni è il IT11 U030 6937 9791 0000 0004 565 Filiale Intesa San Paolo di Montemurlo via Scarpettini con la causale da indicare “Donazione per Luana”.