Coraggio è la parola ricorrente della cerimonia inaugurale che ieri ha aperto la giostra delle manifestazioni di Pitti che dopo Pitti Uomo vedrà in pista Pitti Bimbo e Pitti Filati. Coraggio perchè è innegabile che il settore sia in crisi, ma è altrettanto innegabile che le potenzialità ci sono, come ha sottolineato il presidente di Pitti Immagine, Antonio De Matteis: “Rispetto al 2019, anno pre-Covid, il fatturato della moda maschile italiana è aumentato: il settore gode di buona salute. Non è una catastrofe”.
Resta il fatto che la moda maschile italiana nel 2024 ha visto diminuire del 3,6% il fatturato che si è attestato a 11,4 miliardi di euro. Le esportazioni sono calate del 6,9% tra gennaio e febbraio 2025, mentre le importazioni sono aumentate del 10,4%. Il fatturato dell’intero settore della moda, comprese categorie di prodotti come gli accessori, è sceso da oltre 100 miliardi di euro a meno di 90 miliardi. “A questo si aggiunge l’inflazione – ha chiosato Luca Sburlati, neo presidente di Confindustria Moda – i prezzi sono aumentati ma i volumi diminuiti. Per l’imprenditoria italiana oggi sono necessari creazione di nuove imprese e ricambio generazionale, ovviamente aspettiamo anche un sostegno da parte pubblica: alle fiere e ai saloni specializzati, ma anche un credito d’imposta per la prototipazione e la realizzazione dei campionari“.
Resta fondamentale l’internazionalizzazione del settore e di questo ha parlato Matteo Zoppas, presidente di Ice (che ha curato per Pitti l’incoming di 600 buyer internazionali e 270 giornalisti nel 2025). “Nel primo trimestre di quest’anno – ha spiegato – l’export, pari a 15,3 miliardi di euro, si è ridotto del 5,1% rispetto allo stesso periodo del 2024, flessione dovuta a diversi fattori: ovviamente i recenti dazi di Trump, ma anche nuove abitudini dei consumatori, aumento dei costi di produzione e distribuzione e l’instabilità generale”.
La cerimonia inaugurale è stata anche l’occasione per la consegna del Premio Pitti Immagine Uomo 2025 a Guess, marchio tornato al salone nel 2023 col progetto Guess Jeans. Paul Marciano e il figlio Nicolai hanno ritirato il riconoscimento e hanno ricordato come proprio a Firenze il marchio ha aperto il suo primo negozio in Europa all’inizio degli anni ’90 e per qualche anno ha mantenuto la sede europea.