Pitti, i saloni della ripartenza

Diecimila persone in sicurezza, tre saloni con una buona risposta e la sensazione che la ripartenza sia finalmente arrivata, anche grazie a Pitti Immagine.

Questa la percezione del settore del tessile-moda alla fine dei tre saloni fiorentini: “I saloni Pitti – esordisce Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – sono stati i primi, tra i grandi appuntamenti internazionali della moda, a riaprire. Abbiamo fatto da apripista e da modello. In genere non indulgo a sentimentalismi, ma se c’è stata una cifra speciale per i giorni di fiera che si concludono oggi, è la combinazione di voglia, determinazione, piacere di tornare a confrontarsi di persona, di misurare nuovamente se stessi e gli altri, clienti e colleghi, di scambiare idee e commenti, persino di condividere le difficoltà vissute e che ancora si fanno e si faranno sentire, insieme alla riaffermazione di un amore intatto per il lavoro attraverso la presentazione delle nuove collezioni. I dati sulla partecipazione dei compratori vanno letti in questo contesto, dove qualità, motivazione e concentrazione sono stati gli elementi più sottolineati dagli stessi espositori”.

Mentre Pitti Filati, con Vintage Selection, ha registrato la presenza di oltre 1.700 buyer e operatori del settore (tra i primi spiccano le presenze francesi, tedesche e statunitensi), Pitti Uomo con Bimbo invece ha già raggiunto circa 6mila operatori, con una percentuale complessiva di compratori esteri di poco inferiore al 30%. Oltre che dai paesi europei sono arrivati compratori dagli Stati Uniti, Canada e Turchia, e hanno partecipato anche i rappresentanti europei dei principali department store e gruppi retail di Cina, Hong Kong, Giappone e Corea.

“Per la prima volta stiamo facendo una valutazione a caldo sull’intera settimana di Pitti – dice Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine – anche se ciascuna fiera ha registrato le sue specificità. Filati, con tutte le ovvie differenze del caso, compresi spazio (per la prima volta in Leopolda) e nuovi allestimenti, è come ripartita da dove si era interrotta”.

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