Pitti: sono iniziati i giochi

Un gioco serissimo, quello della moda, anche se a volte richiede qualche azzardo alla ricerca della strategia vincente. Proprio la dimensione ludica e quella della sfida sono i temi scelti per Pitti Uomo edizione 104: Pitti Games, che in realtà richiamano anche il grande ottimismo che fin dalla prima giornata di martedì si è cominciato a respirare tra le collezioni degli 825 brand presenti.

“Ci siamo spinti a immaginare i saloni di Pitti come un grande tavolo da gioco – ha spiegato Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine – sul quale divertirsi, ma anche puntare il tutto per tutto, scommettere su se stessi e sulla propria strategia, considerare l’avversario e i partner, uscire dalle sicurezze, tentare qualche azzardo, essere individualisti o fare gioco di squadra. Riflettere, sparigliare, bluffare magari, mescolare, mischiare, mettere giù le carte. Insomma, il gioco ci offre moltissimi input, nella vita e nel nostro lavoro”.

Un gioco serissimo, si diceva, e lo dimostrano i numeri del settore illustrati da Matteo Zoppas, Presidente di ICE, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane: i primi mesi del 2023 segnano una crescita del 21%.

Ma la vera novità emersa nella cerimonia inaugurale è il tanto atteso via ai lavori di ristrutturazione della Fortezza da Basso, storica sede delle manifestazioni di Pitti. I lavori di ristrutturazione partiranno dal padiglione Bellavista il prossimo 15 luglio, poco dopo la chiusura di Pitti Filati. “Sarà il primo grande intervento con un investimento di 26 milioni in un budget complessivo di oltre 70 milioni di euro per la riqualificazione di un polo fieristico che è tra i più belli del mondo – ha dichiarato il sindaco di Firenze, Dario Nardella, intervenuto alla cerimonia inaugurale della kermesse fiorentina – Sono previsti 800 giorni di lavoro e dobbiamo riuscire a non generare disagi alle manifestazioni della Fortezza, Pitti in primis. Abbiamo un grande vantaggio competitivo grazie a questo polo così bello e caratteristico, così vicino al centro città e alla stazione”.

Presente alla cerimonia inaugurale anche Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, prova della grande attenzione delle istituzioni per questo settore e queste manifestazioni. “Su Pitti si gioca una sinergia che, sul piano non solo fiorentino e toscano ma anche a livello nazionale, vede in questa espressione del Made in Italy la sua proposizione più bella – ha commentato Giani – Questo è un Pitti che rivela sempre di più il Dna di Firenze e della Toscana sulla moda, e su tutto ciò che ad essa è collegato. Penso al distretto della moda: dalla piana fiorentina con Scandicci e le grandi firme, alle pelletterie e le concerie del comprensorio del cuoio, al tessile di Prato, all’articolazione di aziende che si diffondono nella Toscana. Luogo più naturale per una vetrina del Made in Tuscany che si proietta nel Made in Italy, non c’è”.

Degli 825 brand il 41% viene dall’estero, a confermare la vocazione internazionale della manifestazione fiorentina: marchi emergenti, designer affermati e progetti speciali. “In un anno sicuramente non facile per il settore che rappresentiamo – ha commentato Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – la nostra manifestazione ha sempre più appeal: viene scelta e premiata come palcoscenico imperdibile per farsi conoscere e per incontrare i propri clienti internazionali.”

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