Rifiuti tessili Prato

Prato avrà il suo hub 4.0, tra futuro e proteste

Neppure il tempo di presentarlo che già il territorio chiede il conto di alcune scelte. Per il progetto del modernissimo hub tessile di Prato l’accoglienza è stata un misto di  soddisfazione, ampia, e proteste, ristrette: il centro tecnologico che selezionerà, grazie a sensori ottici a infrarossi, i tessuti per tipologia di fibra e colore ad una velocità di 4 tonnellate l’ora porterà il distretto nel futuro prossimo.

Con una stima di recupero di 32mila tonnellate annue di rifiuti tessili sul totale di 34mila, il progetto vede nel Pnrr le possibilità di finanziamento e riuscita, con soddisfazione di Comune di Prato e categorie economiche varie, a iniziare ovviamente da quelle tessili.

Tecnotessile ha pensato alla parte tecnologica: alla fine l’impianto darà lavoro a una cinquantina di persone in un capannone di 7.800 metri quadrati, in un’area che al momento ospita un campo da calcio storico (che sarà spostato in altra sede) proprio accanto ai depuratori di Gida, in zona Paperino.

La spesa è di 18, 5 milioni di euro: dal Pnrr dovrebbero arrivare 2, 1 milioni, i restanti 16,4 sarnno a carico di Alia, che negli anni recupererà l’investimento grazie alla tariffa d’ingresso pagata dalle aziende e alla vendita del prodotto recuperato in uscita. Alia ha stipulato un accordo con gli altri gestori toscani perché l’impianto sia l’unico in Toscana e se il progetto sarà bocciato dal Pnrr Alia proseguirà da sola, visto che a breve scatterà il divieto di conferire in discarica i rifiuti tessili.

Le circa 2mila tonnellate che “sfuggiranno” alla cernita andranno in discarica o saranno incenerite, in attesa di nuovi macchinari o nuove tecnologie che possano permetterne un riutilizzo.

Infine la protesta: gli abitanti ed i comitati della zona sud di Prato  minacciano barricate. Nonostante il sindaco di Prato Matteo Biffoni abbia chiarito che si tratta di un grande capannone con impatto ambientale minimo (solo il passaggio di una decina di camion in più al giorno rispetto ad adesso) la protesta non si è fermata: “Perché tutto qui?” si chiedono i cittadini citando il già esistente impianto di depurazione di Gida e la grande quantità di infrastrutture e strutture pubbliche e private della zona.

Le risposte arriveranno nel tempo. Il progetto definitivo dell’hub è atteso per giugno; a seguire l’autorizzazione ambientale Unica regionale entro settembre 2023. Il progetto esecutivo andrà da luglio 2023 a marzo 2024 per arrivare poi all’esecuzione dei lavori e la consegna a giugno 2026.

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