Prato, Cavicchi rieletto al vertice dell'Unione

 Formalmente il titolo è una forzatura, visto che l'Assemblea dell'Unione Industriale di Prato è ancora in corso, organa del viceministro Calenda, assente dell'ultima ora, ma Andrea Cavicchi è di fatto ancora il presidente, confermato per il prossimo biennio, sia in virtù della candidatura che dell'appoggio scontato da parte dei soci.
E proprio Cavicchi ha accolto gli ospiti, ovvero Lisa Ferrarini, che domani diventerà vice presidente di Confindustria con delega agli affari europei, Claudio Marenzi, presidente di Sistama Moda Italia, e Stefano Ricci, presidente di Centro di Firenze per la Moda Italiana.
“La crescita che vogliamo, tracciabilità, made in, export” lo slogan scelto per accompagnare i lavori, arrivati però in un momento in cui è impossibile non parlare di politica, tanto più che è arrivato a Palazzo dell'Industria anche il nuovo sindaco di Prato Matteo Biffoni.
A toccare il tasto, con animo confortato dall'entità del successo del PD che conferisce potere al premier Renzi, è stata proprio Lisa Ferrarini: “Non è importante il nome o il colore di chi vince – ha spiegato – ma per noi che ci battiamo per la tutela del made in è importante arrivare al prossimo semestre europeo a guida italiana con una legittimazione forte del Governo è importante. C'è un clima da ora o mai più per quanto riguarda il made in obbligatorio, abbiamo partner importanti come la Francia, la Spagna e la Polonia ed i 485 voti ottenuti il 14 aprile al Parlamento Europeo per la sicurezza e l'indicazione della provenineza dei prodotti sono stati il primo passo decisivo per un cammino che però non ha un esito scontato perchè ci sono i veti dei paesi nordici. La tornata elettorale ha dato indicazioni chiare e può darci vantaggi ma Renzi deve concretizzare il lavoro in parte iniziato”.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Marenzi, che ha sottolineato come nel primo semestre del 2014 il tessile stia recuperando terreno, anche se non dal punto di vista occupazionale, come si stia riprendendo anche il mercato statunitense e come in Cina inizino ad essere prodotti abiti made in China ma con tessuto italiano: “E' un buon segno per me come presidente di Smi – ha detto – ma meno buono come imprenditore. Oltre al made in nel prossimo futuro Sistema Moda Italia dovrà trattare anche il tema dell'eco-sostenibilità. Infine per difenderci dalla contraffazione e per rassicurare i nostri clienti dobbiamo arrivare alla certificazione obbligatoria, perchè Usa, Giappone e Cina per fare un esempio avanzano dubbi sui nostri prodotti perchè la certificazione è ancora volontaria”.
Infine Ricci che, seduto accanto a Cavicchi, ho fatto anche una battuta su politica e infrastrutture: “Ampliamento dell'aeroporto di Peretola? E' ovvio – ha detto chiudendo la frase con un ampio sorriso – che arrivare e partire bene da una città favorisce la promozione e gli affari. Dopo le elezioni di domenica spero che l'ampliamento lo facciano presto, so che il nuovo sindaco di Prato è contrario ma so anche che è molto renziano e quindi potrebbero trovare il modo di convincerlo”.

27-5-2014

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