GdF Prato

Prato chiede legalità: la lettera delle associazioni e dei sindacati

Cna Toscana Centro, Confindustria Toscana Nord, Confartigianato Imprese Prato, Cgil Prato Pistoia, Cisl Firenze Prato e Uil Prato hanno scritto una lettera congiunta alla comunità pratese per chiedere impegno per sostenere la legalità nel distretto.

I firmatari della lettera aperta ritengono necessarie azioni straordinarie per contrastare fenomeni gravi come lavoro nero, sfruttamento e violazioni sistematiche delle norme sulla sicurezza e la salute dei lavoratori.

“E’ evidente – scrivono – come le azioni ordinarie non siano più sufficienti; malgrado gli sforzi delle istituzioni e delle forze dell’ordine il fenomeno è strutturale e in evoluzione. Apprezziamo lo sforzo del procuratore Luca Tescaroli nel contrasto alla criminalità economica e allo sfruttamento nel distretto, ma senza un rafforzamento straordinario delle risorse e degli strumenti, il fenomeno non potrà essere arginato. Occorre un’azione straordinaria che preveda interventi e investimenti specifici. Abbiamo condiviso, sottoscritto e presentato ai parlamentari del territorio un documento denominato “Laboratorio Legalità Prato – Task Force Legalità nel Distretto Tessile”, testimonianza di impegno condiviso per restituire dignità al lavoro e trasparenza all’impresa, per un distretto tessile più giusto, etico, sicuro e competitivo”.

I punti salienti del piano sono la creazione di una Task force ispettiva interistituzionale (Ispettorato del Lavoro, Guardia di Finanza, INPS, INAIL, ASL, mediatori culturali, Polizia municipale), il controllo sistematico di almeno 600 aziende nel primo anno, con l’obiettivo di ridurre del 20% le irregolarità, l’attivazione di uno Sportello mobile per informazione e tutela dei lavoratori, unità di analisi dati per incrociare banche dati e finalizzare i controlli e report trimestrali pubblici per trasparenza e monitoraggio.

I risultati attesi sono, tra gli altri, il controllo sistematico del distretto, l’emersione del lavoro nero e la  regolarizzazione di almeno 500 lavoratori nel primo anno, il recupero di evasione fiscale, contributiva di almeno 2 milioni di euro l’anno, la riduzione del rischio reputazionale per il distretto tessile di Prato e il Made in Italy e la creazione di un modello replicabile in altri distretti italiani.

I firmatari hanno predisposto un emendamento alla Legge di Bilancio che chiedono sia sostenuto da tutte le forze politiche. Il costo stimato per il primo anno è di 2 milioni di euro, ma per assicurare continuità e sistematicità serve un intervento straordinario di almeno 10 milioni di euro.

“Uniti per Prato, uniti per la legalità” il motto condiviso con imprese, lavoratori e comunità pratese nel suo complesso.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini