Prato e Pistoia in controtendenza: le imprese crescono

Una resilienza e un dinamismo inaspettati nel tessuto imprenditoriale delle province di Pistoia e Prato: in un contesto regionale e nazionale segnato da una contrazione, infatti, nelle due province si registra una crescita delle imprese attive. Il primo semestre del 2025 si chiude con un totale di 56.496 imprese attive, registrando una crescita dello +0,4% rispetto a giugno 2024, mentre la media regionale si attesta su un dato negativo (-0,4%) così come quella nazionale (-0,6%).

L’analisi, condotta dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di commercio di Pistoia-Prato, rivela tuttavia un andamento a due velocità: la crescita complessiva è trainata dal leggero incremento in provincia di Prato (+0,7%), mentre Pistoia registra una sostanziale tenuta (-0,1%).

Il dato complessivamente positivo è un segnale incoraggiante, ma la nostra responsabilità è guardare oltre la superficie con lucidità. E sotto la superficie, i numeri rivelano una fragilità strutturale che non possiamo sottovalutare: la crescente divergenza tra la forte dinamica dei servizi e la profonda sofferenza del nostro comparto manifatturiero – commenta Dalila Mazzi, Presidente della Camera di commercio di Pistoia-Prato – Un’economia sana e resiliente, capace di garantire prosperità diffusa, non può reggersi su un pilastro solo. I servizi sono fondamentali, ma è l’industria che crea filiere complesse e custodisce quel “saper fare” che è patrimonio del nostro territorio. La nostra priorità, oggi, deve essere proprio questa: sostenere la trasformazione in atto. Non si tratta di fermare il cambiamento, ma di gestirlo per costruire un nuovo e più solido equilibrio per il futuro di entrambe le province”.

Un dato strutturale che accomuna entrambe le province è il consolidamento di forme societarie più strutturate. Sia a Pistoia (+3,3%) che a Prato (+3,9%) si conferma la crescita tendenziale delle società di capitali, a fronte di una persistente contrazione delle società di persone (rispettivamente -2,9% e -3,7%) e di una sostanziale stabilità delle ditte individuali.

Guardando alle due province, a Pistoia le 27.064 imprese attive presenti a fine giugno 2025, segnano una sostanziale tenuta (-0,1% rispetto a giugno 2024). A sostenere il tessuto produttivo sono le costruzioni (+1,4%) e il comparto dei servizi, sia nei servizi alle imprese (+2,0%) che nei servizi alla persona (+3,3%), dove spicca la crescita delle attività di assistenza sociale e servizi sanitari privati (+6,4%). Continuano invece le difficoltà per il manifatturiero (-2,9%), con flessioni sensibili nel numero delle imprese attive nella moda (-3,8%), nel settore del legno e del mobile (-3,6%), in quello della carta e stampa (-5,5%), nella trasformazione alimentare (-3,7%) e nella meccanica (-2,8%).

A Prato, con 29.432 imprese attive a fine giugno (+0,7% in più rispetto a giugno 2024), la tenuta del tessuto imprenditoriale è il frutto del discreto andamento delle imprese attive in agricoltura (+1,0%) e dello sviluppo del settore terziario. A trainare sono soprattutto i servizi avanzati di supporto alle imprese (+4,0%), i servizi informatici e delle comunicazioni (+3,5%) e le attività finanziarie e assicurative (+2,7%). Il manifatturiero (-0,3%) vive ancora una fase complessa, con il tessile in forte flessione (-4,1%), soprattutto nella produzione di tessuti e tessiture (-7,9%) e nella produzione di filati e filature (-3,7%). In controtendenza si registra una crescita nelle confezioni di articoli di abbigliamento (+1,4%). Si riducono leggermente anche le imprese dedite alle attività di finissaggio (-1,4%) mentre, tra le altre industrie tessili, gli unici segnali di tenuta provengono dal comparto della fabbricazione di tessuti a maglia (+0,0%).

 

Condividi articolo