Moltissime (64%) sono cinesi, quasi tutte sono guidate da giovani e tendono a mettere radici nel distretto: sono le imprese straniere monitorate dalla Camera di Commercio nella nuova edizione del Rapporto sull’imprenditoria straniera a Prato elaborato dall’Ufficio Studi.
Nella sua sedicesima edizione il rapporto racconta di 7.801 le imprese a titolarità straniera sul territorio di Prato, aumentate del 4,3% (nel 2013 erano cresciute del 4,7%) confermando una sostanziale stabilità con l’anno precedente. Di queste 5.230 sono cinesi, seguite da quelle albanesi (566) e da quelle nigeriane (385). Proprio le imprese nigeriane registrano il tasso di crescita più importante: +12,9%. Nel 2014 il 51% delle imprese che hanno avviato la loro attività a Prato avevano titolari di origine straniera: un fenomeno che rende il territorio un caso unico in Italia.
Nel manifatturiero sono straniere il 51% delle imprese, nel commercio il 27,7%, nelle costruzioni il 28%, un fenomeno che appare stabile, con una crescita del 3,5%, mentre il tasso di turn-over è sceso di 5 punti percentuali (dal 35,3% del 2013 al 30,2% del 2014), dando quindi un segnale di maggiore stabilizzazione.
Gli imprenditori hanno mediamente 42 anni, tra questi i più giovani sono i nigeriani (il 66,5% ha meno di 40 anni) e i rumeni (il 57,8% ha meno di 40 anni), mentre invece solo il 42% dei cinesi ha meno di 40 anni. Molto presenti anche le imprenditrici: al 30 giugno 2015 erano il 37%. Per i cinesi le donne rappresentano il 45% dei titolari d’impresa, il 43% per i nigeriani. Per le altre etnie i numeri sono molto inferiori.






