Confindustria Toscana Nord plaude all’inserimento del price cap al prezzo del gas ma, tramite il vice presidente con delega all’energia Tiziano Pieretti, lascia aperta la porta per altri interventi.
“E’ stato importante raggiungere, a livello europeo, l’accordo sul price cap – scrive Pieretti in una nota – con un prezzo del gas, che comunque rimane alto per le industrie; era un obiettivo che, anche come Confindustria Toscana Nord, definimmo prioritario, ed è giusto registrare con soddisfazione il suo ottenimento”.

Ma c’è ancora tanto da fare: “Auspichiamo che l’Italia si dia una politica che affronti definitivamente alcuni temi cardine, dal disaccoppiamento dei prezzi dell’energia elettrica da quello del gas, alla dotazione di impianti capaci di sottrarci alle intemperie geopolitiche”.
A preoccupare CTN è la previsione contenuta nel ddl bilancio, che, non tagliando gli oneri di sistema per le potenze sopra i 16,5 kW, finirà per colpire la totalità delle industrie manifatturiere e sull’intero mondo produttivo italiano. I sollevati dagli oneri di sistema resterebbero famiglie e piccole attività artigianali.
Pieretti non nasconde critiche al Governo: “Nel primo trimestre del 2023 – dice – rimarrebbe il solo credito d’imposta, subordinata però alla capienza fiscale e quindi fruibile soltanto da chi ancora ha capienza per ottenere questo vantaggio. La delusione è tanto maggiore se si pensa agli impegni assunti dal Governo, che fin dal suo esordio dichiarò di considerare il rilancio del Paese basato sul sostegno alle imprese. Non vorremmo che questo provvedimento, unito al mancato rinnovo di crediti di imposta per ricerca e sviluppo e interventi al ribasso per il pacchetto Transizione 4.0, o il mancato taglio al cuneo fiscale, indicasse la linea di politica industriale nazionale che ci dobbiamo attendere da qui in poi”.