La Regione Toscana convocherà la proprietà del marchio Emilio Pucci per chiedere all’azienda, nata a Firenze e con sede da sempre a Firenze, di recedere dall’intenzione di trasferire a Milano il centro direzionale e stilistico della casa di moda e comunque di concedere più tempo, oltre il 30 novembre entro cui i 46 dipendenti fiorentini dovrebbero comunicare la propria scelta, per svolgere un confronto approfondito con le organizzazioni sociali sulle prospettive e le condizioni per il trasferimento offerte ai lavoratori. L’incontro tra Regione ed azienda dovrebbe esserci all’inizio della prossima settimana.
Lo anticipa Gianfranco Simoncini, consigliere per il lavoro del presidente della Toscana Enrico Rossi, dopo aver stamani incontrato i sindacati che all’azienda aveva chiesto di aprire una trattativa e di conoscere il piano industriale, senza aver ricevuto risposta.
La maison Pucci è divisa oggi in tre città ed altrettante regioni. A Firenze conta il centro direzionale, stilistico e di merchandising, con quarantasei dipendenti. A ciascuno è stato chiesto un “sì” e un “no” allo spostamento entro la fine del mese. A Milano, dove è stato annunciato entro la primavera del 2017 il trasferimento di tutte le attività fiorentine, già c’era lo showroom e la parte commerciale dell’azienda, con venti persone al lavoro. A Bologna fa capo invece la produzione, con una centinaio di dipendenti.