Quanto impatta sull'ambiente cambiarsi d'abito?

Arriva a Milano “The Fashion Experience – La verità su quello che indossi”, l’installazione multimediale promossa da Mani Tese, che racconta ai visitatori le conseguenze sociali e ambientali legate alla filiera produttiva dell’abbigliamento.

L’installazione, aperta a tutti gratuitamente, sarà visitabile dalle 10 alle 22 in piazza XXIV maggio, dal 21 al 30 giugno e ad accompagnare il pubblico saranno i volontari e le volontarie di Mani Tese: tre i differenti ambienti alla scoperta del mondo nascosto che spesso si cela dietro a un paio di jeans o a una maglietta. Da una stima a livello mondiale negli ultimi 15 anni la produzione di capi di abbigliamento è quasi raddoppiata, mentre la durata media del ciclo di vita dei prodotti è molto diminuita: i capi più economici vengono indossati solo 7 o 8 volte prima di essere scartati. Fra le cause di tutto ciò il boom della fast fashion.

Durante l’installazione sarà possibile sperimentare la pressione che l’industria del tessile esercita sull’ambiente: per produrre un singolo paio di jeans occorrono 3.800 litri d’acqua, 12 metri quadrati di terreno e 18,3 Kw/h di energia elettrica, a fronte di un’emissione di 33,4 kg di CO2 equivalente durante l’intero ciclo di vita del prodotto. E ogni anno in tutto il mondo vengono prodotti 3 miliardi e mezzo di jeans: 6.650 al minuto, 3.325 ogni 30 secondi, per soddisfare una domanda d’acquisto di 2 miliardi di capi all’anno.

E poi c’è il rischio di forme di schiavitù moderna, in particolare di donne e minori, dalla raccolta nei campi di cotone fino al confezionamento nei laboratori artigianali e
nelle grandi fabbriche.

Foto: 2019 © Claudio Montesano Casillas

Condividi articolo