Sburlati: “Muoviamoci con anticipo”

Non più emergenza ma anticipo, non tampone ma programma, non da soli ma in gruppo: la strategia di Luca Sburlati, neo presidente di Confindustria Moda, per salvare la filiera è chiara e passa da una tempistica più efficace.

Nell’incontro con la stampa di settore Sburlati è stato chiaro: bisogna passare da reattivi a proattivi. “Noi italiani – dice – siamo bravi a trovare soluzioni e a reagire nei momenti di difficoltà, quando il problema è già arrivato, ma dobbiamo essere bravi anche a proporre idee e regole che anticipino il problema, ad essere proattivi”.

Accanto a lui c’è Silvana Pezzoli, vice presidente di Confindustria Moda, a testimoniare la presenza dell’imprenditoria femminile nel settore del tessile. Davanti a lui invece ci sono i numeri di un inizio di 2025 che sta tradendo le speranze di chi voleva il primo semestre come momento di ripresa: le aziende rimangono prudenti, la produzione cala e l’export rallenta (tessile a -3,1%, abbigliamento all’esatto doppio, -6,2%), ed anche la cassa integrazione è andata a oltre 13 milioni di ore nei primi tre mesi.

“Dovremo iniziare a guardare anche ad altri sbocchi, in attesa che il principale mercato, gli USA, esca dalla situazione di incertezza per le politiche dell’amministrazione. Penso ai Paesi del Mercosur, dove c’è una classe media ricettiva, come Brasile, Cile, magari Argentina, Colombia, ma anche India, Messico e Canada” ha aggiunto Sburlati.

La risposta alla crisi deve essere unica e unitaria, con industriali e artigiani sulla stessa barca: “Ci sono temi – ha continuato il CEO di Pattern – dove bisogna muoversi insieme, anche per difendere la legalità ed il Made in Italy, che è sotto attacco, perché ora bastano dei messaggi sui social per far passare il concetto sbagliato di un prodotto fatto nei sottoscala, in laboratori illegali o con marchi fake. Applichiamo i contratti nazionali di lavoro, come l’ultimo che abbiamo firmato e che è all’avanguardia perché cancella la differenza tra operai e impiegati e parla di professionalità”.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini