Viene dal dialetto brianzolo il nome scelto da una startup che realizza materiali innovativi e soluzioni di design sfruttando il know-how e la tecnologia della polverizzazione con cui si produce il flock, la polvere ottenuta dal riutilizzo delle fibre tessili e dei loro avanzi.
Si chiama Pulvera, come “polvere”, anche come pulv-era, “era della polvere” ed è nata lo scorso aprile a Renate come spin-off di Casati Flock & Fibers. A fondarla sono state Eleonora e Beatrice Casati: la prima, classe 1998, a la CEO dell’azienda, che prende la tecnologia di produzione del flock, il cuore della produzione aziendale di famiglia, e ne amplia gli ambiti di utilizzo.
Pulvera si pone come vero e proprio laboratorio creativo capace di fornire consulenze e progetti alle aziende alle prese con i loro scarti tessili. Scarti che vengono plasmati e riconsegnati al committente in una nuova veste, a metà tra moda e design: una sedia, un vaso, un quadro.
“All’azienda che ha scarti tessili – spiega Eleonora Casati – noi offriamo sia la tecnologia Casati, che consente il processo produttivo a monte, sia quella Pulvera che abilita quello a valle, per generare un prodotto tailor-made e di alta qualità”.
Il primo esempio di questa commissione tra creatività, tecnologia e sostenibilità ambientale è Cremino, un pouf di design nato delle cover tessili dei materassi, altrimenti destinate alla discarica. E’ stato realizzato in collaborazione con la startup Re Mat ed è stato presentato a Ecomondo.