Separazione in casa Ralph Lauren

La motivazione è la necessità di evoluzione nel rispetto del Dna del brand: di fatto arriva al capolinea una collaborazione che pareva destinata a durare a lungo. Ralph Lauren ha annunciato la partenza dal brand del CEO Stefan Larsson, il golden boy svedese arrivato in azienda a fine 2015, per il quale Ralph Lauren per la prima volta aveva lasciato le redini della direzione generale del suo brand.

“Abbiamo scoperto di avere punti di vista differenti sul modo in cui sviluppare le componenti creative e sul rapporto con i clienti – ha spiegato il fondatore e presidente del brand – dopo molti colloqui e riunioni, tra di noi e con il nostro Consiglio di Amministrazione, abbiamo convenuto di separarci. Sono grato per il contributo dato da Stefan durante il periodo che ha passato con noi. Lui ci ha messo nella giusta direzione con il piano Way Forward, che consisteva essenzialmente nel ridurre gli stock, il numero delle referenze e i costi di produzione, diminuendo da 15 a 9 mesi il divario tra l’ideazione del prodotto e il suo arrivo in negozio”.

La dimissioni decorreranno da maggio e Jane Nielsen, la direttrice finanziaria, andrà a gestire l’interim della trasformazione della società. E’ ancora presto per fare ipotesi su un successore.

Purtroppo la fine di questa collaborazione non è stata l’unica notizia poco positiva per il brand statunitense: i risultati trimestrali hanno fatto registrare un calo delle vendite del 12%, a 1,7 miliardi di dollari (pari a 1,584 miliardi di euro). Anche i mercati hanno reagito male all’annuncio, con il titolo di Ralph Lauren che perdeva il 9,55%, a 79,03 dollari, nei primi minuti degli scambi di Wall Street.

Stefan Larsson, proveniente dal mondo della fast-fashion, aveva registrato un grande successo alla guida di Old Navy, il marchio di prodotti a buon mercato del gruppo di prêt-à-porter Gap. In Ralph Lauren Larsson aveva iniziato a rifocalizzare il business sui propri marchi di punta (la linea Denim & Supply è stata chiusa) e a riorganizzare l’équipe con una riduzione di circa un migliaio quadri intermedi del gruppo in tutto il mondo. Il lavoro proseguirà e il costo di questa ristrutturazione è annunciato essere di 400 milioni di dollari, al momento tuttavia non sono stati raggiunti i risultati sperati.

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