Filatura

Sprazzi di sereno sul meccanotessile

Torna a dare segnali positivi la raccolta ordini di macchine tessili italiane, che nel periodo gennaio-marzo è risultata in crescita del 66% rispetto al medesimo periodo del 2020.

Un risultato dipeso dal buon andamento sia all’estero che in Italia, con un segno più rispettivamente del 68% e del +54%. “Il forte incremento – dice Alessandro Zucchi, presidente di Acimit – deve essere confrontato con il risultato del primo trimestre del 2020, periodo in cui ha avuto inizio la pandemia e si è registrato il quasi completo stop dell’attività produttiva. I dati sono comunque incoraggianti ma la pandemia non è ancora sotto controllo, soprattutto in Paesi che rappresentano mercati fondamentali per il settore, basti pensare all’India. Gli investimenti nel settore tessile hanno, quindi, visto una ripresa a macchia di leopardo. Senza un diffuso piano di vaccinazioni su scala mondiale resta, poi, limitata la mobilità del nostro personale, pregiudicando così la possibilità di cogliere le occasioni di business su diversi mercati”.

A preoccupare è l’aumento dei prezzi delle materie prime: “E’ in corso una significativa crescita – conclude Zucchi – iniziata a partire dalla scorsa estate e intensificatasi tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021. Nel settore delle commodity industriali, ad esempio, i metalli non ferrosi hanno visto aumentare il loro prezzo dal 23% tra giugno 2020 e i primi mesi del 2021. I rincari spingono verso l’alto il costo degli input e, in mancanza di un ritocco dei listini, per le nostre aziende l’impatto negativo potrebbe essere importante”.

Condividi articolo