Cna Federmoda

Sul Tavolo della Moda piovono le richieste del settore

Ultimo incontro prima della pausa estiva per il Tavolo della Moda, dove le varie associazioni di categoria hanno ribadito necessità e richieste del settore.

Un momento di ampia condivisione ma anche di presa d’atto di una situazione sempre più difficile per la filiera. Tra i primi ad intervenire ovviamente il ministro del made in Italy Adolfo Urso, che ha presentato le novità del Piano Italia Moda e le misure di sostegno per il settore: contratti e mini-contratti di sviluppo, un Fondo centrale di garanzia per le Pmi, la Nuova Sabatini (agevolazione che sostiene gli investimenti per comprare o acquisire in leasing macchinari, impianti e altro, tra cui software e tecnologie avanzate), il Credito d’imposta per l’ideazione artistica, le misure per accompagnare la transizione ecologica e digitale e per valorizzare la filiera delle fibre tessili naturali e provenienti da processi di riciclo.

Un inciso ha riguardato anche la legalità e la norma che dovrebbe garantire il rispetto  delle regole  per “certificare” la filiera nel suo complesso, compresi fornitori o subfornitori. E poi ancora un’edizione aggiornata del Credito d’imposta per creatività, prototipia e sviluppo dei campionari, con una dotazione prevista di 250 milioni di euro. In via di ultimazione lo schema di decreto interministeriale per l’introduzione della Responsabilità Estesa del Produttore, che permetterà alle imprese di ridurre l’impatto ambientale della produzione e della gestione dei rifiuti da prodotti tessili, incentivandone il riuso, il riciclo e il corretto smaltimento.

La risposta di Luca Sburlati, presidente di Confindustria Moda, si è divisa tra l’apprezzamento del Piano Italia e il ribadire la necessità urgente di una visione industriale di medio-lungo periodo per il comparto tessile, abbigliamento, moda. Sburlati ha approfondito i quattro assi prioritari per il rilancio della filiera, all’ordine del giorno: attuazione del Piano Italia per la Moda, approvazione del decreto EPR tessile, rafforzamento immediato delle misure sulla legalità e continuità degli strumenti di sostegno al reddito, in particolare per le PMI.

“I dati relativi ai primi quattro mesi del 2025 sono allarmanti – ha detto Sburlati – perché l’export registra un calo superiore al 3,3%, mentre l’import cresce del 5,6%, con un’impennata del +24% dalle sole importazioni cinesi. Questo si traduce in una perdita vicina al 10% della nostra bilancia commerciale nel comparto tessile-abbigliamento, senza considerare ancora l’impatto dei potenziali dazi USA”.

Infine il numero uno degli imprenditori tessili italiani ha espresso apprezzamento per le misure contenute nel DL 92/2025 che prevedono la proroga di 12 settimane della cassa integrazione con procedure semplificate.

Dopo di lui hanno preso la parola, facendo il punto su tutto il comparto, Giovanna Ceolini, presidente di Confindustria Accessori Moda, e Giulio Felloni, numero uno di Federazione Moda Italia-Confcommercio.

Foto di archivio

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini