Istanbul

Texhibition porta conferme, gli orizzonti si spostano?

Si avvia alla conclusione la quarta edizione di Texhibition, in una Istanbul baciata da un sole da fine estate: i primi due giorni hanno già dato un quadro positivo per un evento che continua a crescere nei numeri.

444 gli espositori, un numero record soprattutto in considerazione dei 166 presenti al debutto della fiera appena un anno e mezzo fa: non c’è ovviamente ancora il dato dei visitatori ma l’aspettativa è di arrivare a 25.000, più o meno 5.000 in più di un anno fa.

L’impressione è che siano cresciuti anche i visitatori stranieri: senza preclusione verso i russi ed il mercato di Mosca è piuttosto facile sentire in giro tra i corridoi l’idioma russo, ma non sono mancati neppure buyers e visitatori dall’Italia, arrivati con gli aerei da Bologna, Milano e Roma. Non solo, ma soprattutto, pronto moda, con ordinativi piuttosto importanti: la qualità del tessile turco sta crescendo, i prezzi rimangono competitivi e la “contaminazione” col tessile europeo è ormai avviata, con tecnici e commerciali di altre nazioni che collaborano o lavorano direttamente con aziende turche.

D’altronde la Turchia è una delle poche nazioni che può assicurare una filiera intera, con la produzione verticale e completa di molte aziende. 20.000 in totale i produttori del settore, in parte ancora alle prese con gli effetti drammatici del terremoto di inizio anno. Ad oggi la Turchia è il quinto più grande esportatore al mondo ed il secondo per il mercato europeo ed il quinto produttore di tessuti al mondo, con particolare riferimento al denim.

Numeri che si riflettono poi nell’abbigliamento, dove la Turchia esporta 31 miliardi di dollari all’anno ed è la seconda al mondo. D’altronde la posizione geografica a cavallo tra due continenti e con un bacino illimitato di utenti è un fattore di grande aiuto.

Da lunedì il resoconto con le opinioni degli espositori raccolte direttamente a Istanbul.

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