Appuntamento d’apertura di Pitti Filati edizione 97 è stato l’evento finale della CFMI Academy, ovvero la cerimonia di premiazione dell’iniziativa nata dalla sinergia tra Centro di Firenze per la Moda Italiana, Pitti Immagine e UniCredit per supportare le nuove generazioni di creativi del fashion, favorendo lo spirito di innovazione e lo slancio imprenditoriale. E non è un caso che un’edizione di Pitti Filati che si presenta con alle spalle una congiuntura non proprio incoraggiante si apra con un evento che vede per protagonisti i giovani e le loro idee, per quello che sarà un made in Italy del futuro.
Nata nel 2024, la CFMI Academy è cresciuta nell’edizione 2025, evolvendo da percorso formativo a Fashion Incubator Project, con l’ingresso di Piattaforma Sistema Formativo Moda ETS insieme a Polimoda come Educational Partners. Il bando ha raccolto ben 20 progetti dalle Accademie di Fashion Design italiane: 5 progetti sono stati selezionati per seguire il percorso della Academy, che ha coinvolto 15 studenti senior impegnati a sviluppare un’idea imprenditoriale innovativa, sostenibile e in grado di avere autonomia sul mercato. I 5 progetti vincitori – Adaptiv, FurU, Green Loop, Iderz, Loom Studio – sono stati presentati stamani nel corso dell’evento “The news made in Italy”, cui hanno partecipato Andrea Cavicchi, consigliere del Centro di Firenze per la Moda Italiana; Francesca Perrone, Responsabile ESG & Start Lab Italy UniCredit; e Luca Sburlati, Presidente Confindustria Moda.
“Siamo molto contenti dei risultati raggiunti in questa edizione dell’Academy – commenta Andrea Cavicchi – per la quale abbiamo richiesto progetti che fossero il frutto di un lavoro di team e interdisciplinare: caratteristiche sempre imprescindibili insieme alla fattibilità e alla replicabilità dell’idea. Impagabile inoltre il sostegno delle aziende tutor, un sostegno che dà frutti così importanti che possiamo anticipare che dal prossimo anno ci sarà un’ulteriore evoluzione con il coinvolgimento degli operatori a valle della filiera“.
I progetti presentati dai team vincitori hanno suscitato un grande interesse anche da parte di Luca Sburlati: “Mi sono commosso davanti alle capacità e all’entusiasmo di questi giovani – commenta – tanto più in un anno partito con segnali decisamente preoccupanti: una diminuzione del fatturato pari al 3 fino al 5%, una diminuzione dell’export (-5%) e un aumento delle importazioni (+8%), dato che ci mostra una preferenza dell’acquisto del fast fashion proveniente da altri paesi piuttosto che una spinta verso il Made in Italy: una tendenza che va invertita e questo sarà possibile se il Paese farà sistema. Il sistema moda italiano vale circa 100 miliardi e non possiamo rischiare di dimezzarlo nell’arco di un paio d’anni: è necessario avere un piano strategico e Confindustria ci sta lavorando in modo che non sia solo reattivo ma anche propositivo, ma è fondamentale che il Governo ci dia ascolto se vogliamo invertire decisamente questa tendenza e sostenere una rete di fiere che stanno confermando la loro importanza”.