Arrivano conferme anche nel secondo trimestre per l’andamento delle esportazioni manifatturiere dell’area Lucca Pistoia Prato, con un aumento del +5,4% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso a livello generale ma con ombre decise nella moda. L’importo dei beni esportati nel periodo è stato pari a 2,1 miliardi di euro, con una dinamica leggermente inferiore rispetto a quella del manifatturiero regionale (+7,8%) e nazionale (+6,3%).
A Lucca non riescono a decollare i settori della moda, con tessile, abbigliamento, calzature e pelletteria frenati dal comparto calzaturiero (-6,6%). A Pistoia il calo dello stesso settore è praticamente uguale, con un -6,8% nel tessile, -19,4% nell’abbigliamento, -1,9% nelle calzature e -10,7% per pelletteria e pellicceria. Prato nel complesso ha visto l’export salire dell’1,6% ma i numeri si invertono nel tessile, con un -6,1% che risente delle tendenze moda negative dopo un ciclo pluriennale molto positivo. Soffrono soprattutto i filati per maglieria (-12% la variazione del secondo trimestre) ma non sono positivi neppure i numeri dei tessuti ortogonali, a maglia, speciali e tecnici che registrano una variazione del -4,4%. In forte avanzamento invece l’export di abbigliamento (confezioni e maglieria) con un aumento nel secondo trimestre del +19%. Sostanzialmente stabile nel 2° trimestre l’export di macchinari e apparecchi, comprensivo del settore meccanotessile (-0,8%).
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