Riciclo

TWM: ecco il consorzio che gestirà i rifiuti tessili

La moda italiana conferma il proprio impegno per la sostenibilità del settore e lo fa in anticipo rispetto alle richieste normative. Durante Pitti Uomo, in corso in questi giorni a Firenze, SAFE, il principale hub italiano di economia circolare, annuncia la nascita di TWM (Textile Waste Management), la nuova società consortile che trasporta nel settore tessile la ventennale esperienza di SAFE nella gestione dei rifiuti.

Questa nuova realtà ha già un partner d’eccellenza, Retex.green, il Consorzio costituito da Sistema Moda Italia – una delle più grandi organizzazioni mondiali di rappresentanza degli industriali del tessile e moda – e Fondazione del Tessile Italiano.

Una mossa importante fatta da un settore, quello dell’industria tessile italiana, che rappresenta il 40% della produzione europea e che immette sul mercato prodotti eccellenti, per qualità e sempre più anche per sostenibilità. Un settore che tra l’altro si è più volte lamentato per il ritardo nella realizzazione del regolamento EPR – Responsabilità Estesa del Produttore: dalle parole ai fatti, anziché attendere inerti le aziende italiane hanno già integrato la circolarità nelle loro strategie di sviluppo, consapevoli che, purtroppo, la moda, soprattutto nell’era della fast fashion, è nella top list delle attività inquinanti con 165 sostanze chimiche pericolose utilizzate nella lavorazione e 100 milioni di tonnellate di rifiuti tessili come output delle fasi di produzione, distribuzione e consumo. Un comparto secondo solo all’aviazione in termini di impatto ambientale.

“TWM – spiega Giuliano Maddalena, ceo di SAFE e direttore di TWM – nasce con l’obiettivo di offrire ai consorzi e alle imprese tessili italiane e dell’Europa Mediterranea assistenza tecnica, operativa e organizzativa per creare soluzioni circolari su misura e massimizzare il riutilizzo e il riciclo dei materiali tessili”.

TWM garantisce filiere certificate e controllate, con monitoraggio in tempo reale di ogni trasporto di rifiuti, per assicurare la legalità e la conformità delle operazioni. Inoltre ogni anno vengono compiuti audit di campo, controlli merceologici e verifiche reputazionali su ogni singolo operatore della filiera. “Abbiamo analizzato i fenomeni di smaltimento illecito in Africa e in India e i rapporti del giornalismo di inchiesta – prosegue Maddalena – da questa analisi è scaturita ancora più decisamente la volontà di sviluppare filiere a rischio zero, abbiamo pertanto adattato i criteri ECOGUARD® di SAFE all’ambito tessile”.

 

 

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