CTN 2023

Un anno per guardare al futuro: CTN tra bilanci e programmi

“Un anno di progettazione del futuro”: così il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini descrive il 2023 appena iniziato per l’industria di Lucca, Pistoia e Prato.

I risultati dell’ultima rilevazione del Centro studi di CTN sono positivi: per il complesso del territorio, rispetto al 2021, la crescita è stata del 3,3%, al di sopra del +1,3% che rappresenta il dato nazionale complessivo del manifatturiero; in linea con i risultati italiani invece l’export dei primi 9 mesi dell’anno, a quota +20,4%.

“La nostra industria – spiega Matteini – ha dimostrato ancora una volta tutta la sua capacità di lavorare bene ed efficacemente, anche in un 2022 segnato dalla guerra e dai gravi squilibri dei costi energetici, di materiali e servizi. L’ultimo scorcio del 2022 ha segnato almeno per alcuni settori un rallentamento, che sembra confermarsi anche per questi primi mesi del 2023. L’inflazione è oggi forse il nemico numero uno, ma anche il capitolo gas ed energia elettrica non può dirsi chiuso. Le prospettive sono relativamente positive e se non prima, dopo l’estate dovremmo assistere a una ripresa consentita dal contenimento dell’inflazione. Occorre che a livello di politiche industriali, energetiche, fiscali, creditizie, di utilizzo dei fondi PNRR, non si compiano sbagli, né per valutazioni errate né per omissioni. Questo 2023 deve essere l’anno in cui si progetta il futuro”.

A livello territoriale ogni distretto ha numeri legati alle proprie peculiarità. Nello specifico del sistema Moda Lucca ha registrato un -1,8%, unico settore in negativo, mentre Pistoia ha più difficoltà nel mobile e nel settore alimentare, con l’abbigliamento-maglieria a +4,2%) e il cuoio calzature a +5,4%.

Prato vede un +8,7% per il tessile, il meccanotessile a +6,6% e l’abbigliamento-maglieria a +3,4% ma in pesante frenata rispetto al +24,2% del 2021. L’export è a quota +22,3% per i primi 9 mesi del 2022 sullo stesso periodo del 2021.

La presentazione dello studio ha fatto da spunto anche per il rendiconto di quanto fatto finora, dall’impegno sul fronte delle infrastrutture, dei temi urbanistici e di gestione del territorio, e sul tema dei rifiuti.

E poi ancora la prima edizione di “Pianeta Terra Festival“, l’attenzione ai costi energetici, i servizi per l’innovazione, l’attività di consulenza e assistenza alle imprese su credito, normative in ambito commerciale, internazionalizzazione, il Centro studi, la formazione (attraverso il consorzio Formetica che ha seguito 528 aziende e 5196 persone), anche in collaborazione con enti pubblici e privati con particolare attenzione alla sicurezza.

Infine la tradizionale attività nelle relazioni industriali: nel 2022 si sono chiusi i contratti collettivi per lapideo e tessile; l’anno precedente erano stati sottoscritti quelli dei comparti calzature metalmeccanico e carta.

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