“Armenia – Dipinti murali nelle chiese cristiane VII- XIII secolo” è il titolo della mostra ospitata dal 22 gennaio al 19 febbraio al Museo della Seta di Como, con opere che ripercorrono la via della seta che da millenni unisce l’Oriente all’Occidente.
Studi, ricerche e restauri conservativi di cicli di dipinti murali nelle chiese in Armenia e nell’Artsakh (Nagorno Karabagh) realizzati dagli autori negli ultimi dieci anni sno raccontati dalla mostra, fatta con pannelli con fotografie a colori, dove sono presentati i restauri di tre chiese armene: Lmbatavank’, Santo Segno del Monastero di Haghbat e Kat’oghikè del Monastero di Dadivank’ (nella foto).
L’esposizione è arricchita da testi scritti dagli autori, libri, locandine, materiale illustrativo, articoli, pigmenti minerali naturali armeni. É stato realizzato un piccolo catalogo con testi introduttivi di Paolo Aquilini, Antonia Arslan, Ambra Garancini, Agop Manoukian, Paolo Arà Zarian e una introduzione storica con cartine geografiche dell’Armenia e dell’Artsakh e testi generici dedicati alla cultura dei dipinti murali nelle chiese armene.
La mostra è stata curata dall’architetto Paolo Arà Zarian e dalla restauratrice di opere d’arte Christine Lamoureux. L’inaugurazione sabato alle 17.30; eventi speciali il 29 gennaio (alle 16, “Garò. Una storia armena” monologo interpretato da Stefano Panzeri), 4 febbraio (alle 16, “Architettura e arte armena: un patrimonio gravemente minacciato”, conferenza di Gaiané Casnati), e 19 febbraio (alle 16, finissage con la conferenza “Esperienze di restauro in Armenia”).