Roberto Grassi

Varese, Grassi si appella alla velocità del Governo

Non è piaciuta al presidente dell’Unione degli industriali di Varese Roberto Grassi la piega presa dalla politica italiana nell’ultima settimana.

“Siamo sconcertati – ha scritto in una lunga nota – di quello che sta avvenendo mentre il Paese è di fronte a una crisi economica con pochi precedenti nella storia. Le imprese manifatturiere stanno tenendo duro e i numeri dimostrano la nostra capacità di andare avanti contro tutto e tutti. Stiamo riuscendo a fare, imprenditori e lavoratori dipendenti insieme, da argine sociale, con fatica, sacrifici e investimenti. Non altrettanto sta avvenendo, invece, nel campo politico”.

Resta solo il grido: fate presto!

Grassi chiede velocità: “Sono mesi – dice – che richiamiamo tutte le forze politiche alla collaborazione nell’interesse generale, mettendo all’angolo differenze, visioni di parte e ricerca del consenso. Ora, di fronte allo scoppio di una crisi politica in piena emergenza sanitaria, economica e sociale rimaniamo senza parole. Non ce ne sono più. Resta solo il grido: fate presto!”.

L’attenzione è tutta rivolta al Recovery Fund e alla messa in sicurezza del debito pubblico, in aumento ad ad ogni scostamento di bilancio proposto dal Governo e approvato dal Parlamento. “Rischiamo di annullare qualsiasi effetto benefico del Recovery Fund se i mercati perderanno fiducia in noi e non acquisteranno più i nostri titoli di Stato” aggiunge il presidente.

“Nel Recovery Fund – conclude – deve essere inserito e programmato solo ciò che da qui al 2026 trasformerà l’Italia in un Paese diverso, profondamente cambiato nelle sue capacità di crescita, di tenuta sociale e di opportunità per le nuove generazioni, risolvendo una volta per tutte quei problemi atavici e strutturali che frenano il nostro sviluppo da decenni. Solo investimenti che aumentano il Pil possono rendere sostenibile il nostro debito pubblico. E stiamo già accumulando ritardi anche nelle capacità di esecuzione del piano. Possibile che nessuno capisca che proprio in questa fase storica serva una radicale riforma della pubblica amministrazione? Non possiamo perderci nell’esecuzione. Serve snellezza e rapidità nel fare le cose”.

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