Tralicci energia elettrica

Varese, i consumi di energia spia del calo di lavoro

La produzione industriale varesina rallenta ed a dirlo sono anche i dati sui consumi energetici delle varie imprese del territorio. Di pari passo va giù l’export, con un -12,9% nei primi nove mesi del 2020.

I consumi sono stati elaborati da Energi.Va, il Consorzio di acquisto per l’energia elettrica e il gas dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Su un campione di 202 aziende, per un totale di 310 punti prelievo, è emerso che ad ottobre la variazione di GigaWatt è stata del -8,7% rispetto allo stesso mese del 2019. Ad aprile Energi.Va aveva registrato un -34%, a luglio un -18,8% per arrivare poi a settembre, mese in cui sembrava avviata una certa ripresa con una molto più risicata flessione del -1,3%.

Il calo dei GigaWatt richiesti dalle imprese industriali del Varesotto (-12,4%) è in linea con l’andamento osservato a livello nazionale sui consumi elettrici industriali da Terna (-10%).

Al capitolo export il tessile e abbigliamento segna un -17,9%. “Per rilanciare la nostra economica – dice il presidente Roberto Grassi – la Manovra di Bilancio all’esame del Parlamento dovrebbe puntare su sostegno agli investimenti privati in chiave di ricerca, innovazione tecnologica e sostenibilità, e sul rilancio di quelli pubblici; sul sostegno alla riorganizzazione del lavoro, all’occupazione e alla formazione del capitale umano; sul rafforzamento della capacità amministrativa ed efficienza della spesa pubblica”.

Il presidente si è poi soffermato su Next Generation Italia: “E’ incredibile – ha detto – che ancora una volta il dibattito politico continui a perdersi in lotte intestine, anziché concentrarsi sul delineamento di una chiara strategia e di una precisa visione. L’ottenimento delle risorse è legato ad una tabella di marcia per la quale l’Italia rischia di essere in ritardo, visto quanto sono avanti molti altri partner europei. Ma non è solo una questione di rispettare le tempistiche di presentazione del Piano. Un vincolo importante è anche quello di spendere tutte le risorse (che saranno erogate tra il 2021 e il 2023) entro e non oltre il 2026″.

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