Lo scenario economico mondiale è stato analizzato durante l’ultimo Consiglio Generale dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese: volatilità politica, tassi a soglia zero, mercati frenetici, timori degli investitori per una crescente instabilità in Europa dopo la Brexit. Questi i principali temi discussi con gli esperti di Gruppo Generali.
Prospettata la convivenza con tassi vicini allo 0%, almeno secondo Raffaele De Nardo, Relationship Manager di Morgan Stanley Investment Management: “Abituiamoci a minori rendimenti – ha detto – e nei prossimi dieci anni realizzare il 2-3% con una volatilità del 4-5% rappresenterà un risultato interessante”.
“Negli ultimi due anni – spiega Paolo Zanghieri, Senior Economist di Generali Investments – i mercati si sono focalizzati sempre di più sul rischio politico fatto di populismo e protezionismi crescenti, instabilità come quella a cui assistiamo in Spagna, tensioni tra paesi membri dell’Unione Europea e Area Euro. Dopo la crisi finanziaria l’incertezza politica è cresciuta ed è diventata più volatile. Esistono degli indici utilizzati dagli operatori finanziari che calcolano l’incertezza politica basandosi sul numero di volte che la parola ‘instabilità’ appare sulla stampa di un Paese”. Il calendario internazionale è da montagne russe: a novembre le elezioni negli Stati Uniti; a dicembre, oltre al referendum costituzionale italiano, è in programma il voto in Spagna e Austria. A marzo andrà alle urne l’Olanda (con gli euroscettici al 30% dei consensi), ad aprile sarà la volta della Francia e ad ottobre 2017 della Germania.
Il sì all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea ha segnato un’epoca e ora la paura dei mercati è fissa sul cosiddetto “effetto contagio”. “Sarà la soluzione politica di lungo termine a determinare l’effetto globale di Brexit” ha detto ancora De Nardo. Intanto le variabili globali nel medio termine si fanno già sentire anche sull’export varesino che, secondo gli ultimi dati forniti dallo stesso Ufficio Studi dell’Unione Industriali, è diminuito nel primo semestre del 2016 del 4,3% rispetto allo stesso periodo di un anno fa.
“Nei prossimi anni – conclude De Nardo – ci aspettiamo una crescita globale del 2,9%, sul traino dei mercati emergenti come l’India ma abbiamo previsioni positive anche su Brasile e Russia che secondo noi usciranno dalla recessione nel primo trimestre del 2017. E poi ancora, occhi puntati sul Vietnam. Siamo invece negativi sulla Cina avviata verso un rallentamento strutturale della propria crescita”.