I rappresentanti della filiera tessile del Varesotto si sono incontrati a Milano Unica per fare il punto della situazione sull’andamento del settore: per il sistema moda c’è il traino dell’estremo oriente nell’export.
+1% il dato a livello mondo nel primo trimestre 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016. A trainare le esportazioni dei prodotti made in Varese sono le piazze orientali, prima tra tutte la Cina (+21% a quota 8 milioni di euro), seguita da Hong Kong (+11% a 15,6 milioni) e Corea del Sud (+38,2% a quota 6 milioni). Bene anche i flussi verso partner tradizionali del settore come Germania (+4,3%), Svizzera (+8,2%) e Spagna (+6,5%). Tra i primi 20 mercati di sbocco dei prodotti tessili del Varesotto crescono a doppia cifra le esportazioni verso gli Stati Uniti (+10,7%), la Tunisia (+11,8%), il Portogallo (+25,5%). I segni meno, invece, riguardano Francia (-4%), Romania (-14,1%), Regno Unito (-4,8%), Giappone (-25%), Polonia (-2,9%), Belgio (-2,7%), Russia (-3,7%), Albania (-56%).
A livello di singoli comparti a crescere sono soprattutto gli articoli di abbigliamento che si attestano a 81,2 milioni (+7,1%). Stabili (+0,3%) i prodotti tessili a quota 121,1 milioni. In contrazione, invece, la pelletteria che cala del 10% (in valori assoluti, l’export è stato pari a 30,6 milioni).
L’Unione degli Industriali della Provincia di Varese ha fatto il punto sull’andamento: nel primo trimestre del 2017, il 53% delle imprese intervistate ha dichiarato livelli produttivi in crescita rispetto ai tre mesi precedenti. Le previsioni per i prossimi periodi sono di una stabilizzazione. E’ in rallentamento l’andamento del portafoglio ordini, e va bene il mercato del lavoro: le ore di Cassa Integrazione Ordinaria tra gennaio e maggio sono state 314.243, in calo del 21% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
“Il settore del tessile-abbigliamento varesino ha sempre molto da dire – commenta Piero Sandroni (nella foto), presidente del Gruppo “Tessile e Abbigliamento” dell’Unione Industriali di Varese – ed è in prima fila da anni nella valorizzazione delle capacità tecniche della filiera, esaltando sempre la qualità del manufatto tessile made in Italy. Parliamo di una parte fondamentale di quel ‘bello e ben fatto’ che ci aiuta a tenera alta la bandiera della moda italiana nel mondo. Dietro ad ogni look tendenza, outfit, sfilata e passerella, riconosco un particolare, una lavorazione, un tessuto che mi rimanda a questo territorio ricco di competenze e tradizione, che intendiamo continuare a valorizzare e sul quale, come Unione Industriali, stiamo lavorando per rendere visibile la qualità dei nostri prodotti anche a livello digitale”.