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Visti in fiera – Botto Giuseppe, trionfo di materie prime

Riflettori puntati sulla qualità delle materie prime per la collezione primavera-estate 24 dei tessuti di Botto Giuseppe, che punta soprattutto sulla lana.

Alla fibra, finissima, si aggiungono altre fibre come seta e cashmere, per prodotti durevoli, non nocivi al pianeta e quindi eco-compatibili, con lavorazioni a basso impatto e certificazioni che garantiscono tutta la filiera.

Ritornano in primo piano Slowool Earth, ed il processo dalla materia prima all’oggetto, certificato da Cradle to CradleTM. La lana è certificata RWS, il cashmere GCS e fanno parte del gruppo dei sostenibili la tela e il twill di Slowool Earth.

In “Autenticità essenziale” lane finissime, per micro-stuoie in lana mescolata al lino e alla seta, i pettinati in lana, seta e mohair, il lino mélange doppio apribile. In “Superfici” ci sono la tridimensionalità, gli ottoman stretch in lana e mohair ed anche il denim fiammato semilucido in lana e lino.

Nelle proposte di “Lusso sofisticato” ancora lana, oppure tessuti in puro cashmere stretch pettinato, tessuti con microstrutture in lana e seta mélange, i grafismi jacquard.

“Siamo soddisfatti di come il mercato sta rispondendo – dice l’ad Silvio Botto Poala – e di come ci sia sempre più attenzione e consapevolezza di quanto i tessuti della linea Slowool Earth possano conferire un valore aggiunto a qualsiasi capo di abbigliamento. Siamo motivati a fare sempre meglio e di più sulla strada già tracciata verso produzioni a minor impatto e con attenzione verso una nuova estetica del lusso”.

Nel secondo bilancio di sostenibilità sono riportati numeri confortanti, segno di maggiore efficientamento delle risorse: l’azienda nel 2021 ha ridotto per il 60% le emissioni di CO2, grazie agli investimenti fatti negli ultimi 10 anni. Il 75% dell’energia utilizzata nei due stabilimenti di Valdilana e Tarcento, viene autoprodotta da fonti rinnovabili.

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