Visti in fiera/ Bresciani: Classicismo e sostenibilità

L’attenzione alla sostenibilità non è una novità per il calzificio Bresciani che da sempre produce calze in filati naturali nel pieno rispetto per l’ambiente e per questa edizione di Pitti Uomo conferma questo impegno, presentando tra le altre calze in fibra di latte, calze in cotone organico coltivato nella piana di Giza senza utilizzo di pesticidi o diserbanti e colorate con tinture vegetali, come le foglie di thè per il verde o la cipolla per il rosso.

Per quanto riguarda le fibre, per la Primavera Estate 2020 Bresciani propone calze dall’anima classica, di qualità elevatissima: filo di Scozia, organzino di seta, cotone Pima americano. Ogni prodotto è ottenuto con lavorazioni artigianali e all’insegna dell’eco-sostenibilità. “In realtà l’ultimo passo per rendere la nostra impresa a inquinamento zero – commenta Massimiliano Bresciani, presidente dell’azienda – è quello di installare i pannelli solari per essere fonti autosufficienti di energia rinnovabile, ma l’investimento  è piuttosto impegnativo e per ora è ancora un progetto che però ci piacerebbe mettere in atto quanto prima”.

Dell’andamento economico parla in fiera ancora Massimiliano Bresciani. “Siamo sui numeri dello scorso anno, quindi non possiamo lamentarci. Ma certo la situazione è difficile: il mercato mondiale risente degli equilibri geopolitici instabili, dalla Brexit che non prende forma, alla crisi in Russia, alle proteste in Francia. Per fortuna ci sono paesi che vanno ancora molto bene come gli Usa e il Giappone. Purtroppo per noi il mercato domestico non riparte, probabilmente gli italiani  hanno problemi più grando dell’abbigliamento”.

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