Diversificare il prodotto, mantenendo salda la scelta per la qualità e la sostenibilità. E’ la scelta di alcuni degli espositori storici di Milano Unica, tra questi certamente Chargeurs PCC, azienda leader globale nella produzione di interfodere, tessuti e componenti interni per l’abbigliamento. “Le nostre scelte imprescindibili sono un’innovazione consapevole e sostenibile e il servizio al cliente – commenta nello stand milanese Giorgio Marcarino, CEO divisione Shirting – l’elemento essenziale che ci consente di accorciare la supply chain e impattare il meno possibile sull’ambiente è certamente la nostra presenza globale, frutto di acquisizioni il cui bilancio è assolutamente positivo”. In questa edizione Chargeurs PCC si presenta con tre linee distinte: Brennet, Alumo e Eugster & Huber. Innanzitutto Eugster & Huber sul cui rilancio si sono concentrati gli sforzi del gruppo. Lo storico marchio svizzero acquisito lo scorso anno dal gruppo Cilander, che negli anni duemila rappresentava un punto di riferimento per il cotone nel segmento luxury donna, riprende vita grazie al recupero degli archivi e all’utilizzo di telai d’epoca risalenti al 1920 per garantire l’artigianalità. “Certi lavorazioni sangallo non possono essere realizzate con i telai moderni – spiega Marcarino – quindi è chiaro che si tratta di lavorazioni di nicchia destinate a chi realizza un prodotto davvero eccellente ed esclusivo. Esclusività garantita anche dal fatto che le nostre linee sono create da disegnatori diversi, proprio per garantire proposte differenti, che in ogni caso siamo in grado di customizzare ulteriormente in collaborazione col cliente”.
Per Alumo le maggiori novità sono un chino sia fisso che elastico, che è il primo approccio di Alumo al mondo del pantalone e il potenziamento del sito e-commerce. Diversa la mission di Brennet, la linea che si rivolge a chi chiede prodotti performanti.
Un’altra scelta essenziale per gli espositori di Milano Unica è quella per la sostenibilità, raggiunta anche grazie a tecnologie avanzate. A questo proposito a Milano sono state presentate nuove interpretazioni per Naia Renew, la fibra realizzata da Eastman col 60% di pasta di legno sostenibile e il 40% di materiale di scarto riciclato e certificato GRS. A Milano Unica la collaborazione è con Il Panda, marchio di tessuti per l’abbigliamento specializzata nella produzione di pellicce ecologiche che fa capo all’azienda pratese LadyV. “Si tratta di una fibra davvero versatile – commenta Cristiano Vieri – con cui abbiamo realizzato le nostre pellicce prima con l’esperimento di tinto in capo insieme a Tintoria Emiliana che come noi sposa l’impegno per la sostenibilità, ma ora offriamo lo stesso prodotto tinto in pezza e tinto tops. Con la fibra lunga riusciamo ad ottenere un tessuto dal look setoso, mentre la novità di questa edizione è l’utilizzo di una fibra più corta che consente soluzioni più innovative“. Il Panda è l’unico partner di Naia che lo utilizza realizzando il tessuto NAIA/WO, formato da Naia™Renew e lana (50% lana vergine certificata RWS e 50% lana riciclata certificata GRS).
Ma la versatilità di Naia Renew ha spinto anche ad altri utilizzi: ad esempio la realizzazione di tessili per la casa col pacchetto Naia Home, con un’ulteriore lavorazione del filo lavorato a fantasia. Naia è già stata utilizzata per l’home textile, la nuova frontiera potrebbe essere per gli interni, che LadyV realizza col marchio Lab74.