Dal tessile per l’arredo e l’elettromedicale a quello per l’abbigliamento: un passaggio importante che Essegomma ha compiuto la scorsa edizione di Pitti Filati, debuttando proprio a Firenze con la prima collezione di filati per abbigliamento. A giugno, conferma la sua presenza e comincia a raccogliere i risultati di questo grande investimento, sorretto da grande esperienza e da una filiera produttiva che garantisce una produzione mensile di 500 tonnellate di filati, che vengono esportati in oltre 40 paesi. Anche se il core business resta l’arredamento, da un anno sono stati realizzati filati la cui morbidezza e leggerezza li hanno resi perfetti anche per l’abbigliamento, senza contare tutti o vantaggi che il materiale che Essegomma utilizza, il polipropilene, garantisce.
Ovviamente la prima domanda che sorge davanti al Ceo Matteo Seroldi è perchè questa differenziazione, con l’ingresso in un settore per altro difficile e affollato come quello dei filati per l’abbigliamento. “Nel periodo del Covid abbiamo avuto un enorme aumento della domanda di filati sia nel settore del biomedicale che in quello dell’arredo – commenta Seroldi – abbiamo fatto un investimento di 10 milioni di euro in macchinari (due in più), impianti (un aumento di tre) e personale (da 40 a 80 dipendenti), questo ha comportato un aumento della capacità produttiva che ha fatto incrementare il fatturato del 70% in due anni. Esaurito questo boom, il nostro core business non è stato più in grado di assorbire completamente la nuova capacità produttiva, da qui l’idea di diversificare e applicare il nostro know how ad altri settori, previe ovviamente nuove innovazioni che potessero rendere i nostri filati appetibili anche per l’abbigliamento”.
Da oltre 40 anni Essegomma, fondata nel 1983 a Misinto, in provincia di Monza Brianza, nel cuore del parco naturale delle Groane, in un’area produttiva di 10.000mq, produce filati in polipropilene, oggi il filato Olyna™, marchio registrato per i filati da abbigliamento, inizialmente utilizzato solo per tessuti molto tecnici e sportivi al alte performance, rappresenta una vera innovazione per il tessile per la moda: guardando alle performance, si asciuga in pochissimo tempo, non necessita stiratura, non ha peeling, non assorbe odori, è leggerissimo dato che è l’unico filato che pesa meno dell’acqua, è atossico, ipoallergenico, antiacaro. Guardando invece alla sostenibilità non disperde microplastiche perchè è una fibra continua, non disperde colore perché è tinto in pasta, può essere lavato a basse temperature con poco detergente. “Ovviamente queste caratteristiche rendono Olyna molto interessante per il childrenwear – continua Seroldi – ma oggi anche per il settore fashion grazie alle mani piacevoli che Essegomma è riuscita ad ottenere: un effetto ciniglia oppure bouclè oppure moulinè. Questa è la vera novità che presentiamo a Pitti”.
Il filato in polipropilene è completamente riciclabile e può essere realizzato anche riciclando scarti di produzione, post industriale e post consumer, viene realizzato senza alcuna emissione di sostanze inquinanti nel sottosuolo, nell’atmosfera e nelle falde acquifere.