Una fattoria nel cuore di Pitti Filati. Botto Giuseppe ha confermato la sua politica “cruelty-free” (la seta è ottenuta da bozzoli già schiusi) nell’ultima edizione del salone fiorentino facendo riferimenti a ambiente e animali nell’allestimento dello stand e sottolineando come ormai la mancanza di una vera alternanza delle stagioni sia una caratteristica dei tempi.
Per questo le collezioni sono anche di transizione, intercambiabili nel passaggio dall’inverno all’estate, che per un’azienda laniera come Botto Giuseppe non è la stagione trainante.
Sono stati comunque presentati diversi nuovi filati, con la seta protagonista in tante varianti di tipologie e lavorazioni, in mischia con cotone e lino , ma anche cashmere in versione estiva.
Tutti i filati sono prodotti con sistemi a basso impatto ambientale, il ciclo produttivo del filato avviene tutto all’interno dell’azienda, in un sistema verticalizzato, con l’energia che deriva da fonti rinnovabili ed i coloranti utilizzati certificati da Cradle2Cradle.
Tra gli articoli presentati a Firenze ci sono anche filati in lino, cotone, paillettes e fili di lurex. Quattro le linee: Precious Blends, Sporty Look, Silk Collection e The Linen. Tra i colori, con i neutri che restano fondamentali, ci sono grigio e argilla illuminati dai gialli, ma anche il bianco, il nero ed i vari blu.
Tra i pastello il lilla e il lavanda, i verdi acidi e clorofilla adatti ai filati di mano secca, tra i saturi il rosso acceso, l’arancio pieno, il verde smeraldo, il blu cobalto e il fuxia.
Rinnovato anche l’impegno nei progetti digitali Pitti Connect e Feel the Yarn.