Visti in fiera – La lana autoctona di Filpucci

La sostenibilità a chilometro zero è una delle novità di Filpucci, che a Pitti Filati si è presentata con una parte della collezione A-I 22/23 incentrata sull’impiego di lana pugliese.

Una fibra disponibile grazie alla collaborazione dell’azienda con allevatori che adottano tecniche per migliorare la qualità della lana di pecore, di norma utilizzate per il settore caseario. Due gli articoli che rendono omaggio alla regione: Salentino e Altamura.

Ma la sostenibilità si trova anche nell’analisi Lca-Life cycle assestment per misurare gli impatti ambientali della propria produzione: “C’è anche il cashmere riciclato – spiega Federico Gualtieri – che ci consente di essere sostenibili anche in una collezione come quella per i mesi più freddi”. Nei mesi della pandemia Filpucci ha voluto anche investire su una nuova linea robotizzata e due macchinari: “Le facilitazioni concesse dal governo, già con Industria 4.0 ci hanno aiutato ma nonostante le difficoltà abbiamo avuto un ricorso limitato anche alla cassa integrazione, finita a novembre 2020 e siamo pronti a sostituire con assunzioni le figure che andranno in pensione nel prossimo futuro”.

Infine due parole sulla location di Pitti Filati, la Stazione Leopolda: “E’ interessante – conclude Gualtieri – ma va bene per questo particolare periodo. Eravamo abituati ad altri spazi ed altri numeri e quindi attendiamo il ritorno alla Fortezza da Basso”.

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