Occupazione

Biella: il tessile assume, ma il commercio di più

Le assunzioni di lavoratori dipendenti che le imprese biellesi programmano di effettuare nel corso del 2015 ammontano a 1.910: questo dato emerge dalla rilevazione del Sistema Informativo Excelsior effettuata da Unioncamere, in collaborazione con il Ministero del Lavoro che, come ogni anno, contribuisce a fornire un quadro previsionale della domanda di lavoro dipendente e dei fabbisogni professionali e formativi espressi dalle imprese aventi almeno un dipendente.

Le imprese dell’industria e dei servizi biellesi facenti parte dell’universo Excelsior stimano per il 2015 1.910 entrate e 2.080 uscite di lavoratori dipendenti, per un saldo occupazionale corrispondente a circa -170 unità, pari, in termini percentuali, ad una riduzione del -0,5%, in miglioramento rispetto al 2014, quando la flessione prevista era stata di -1,2%. La flessione dell’occupazione dipendente nel Biellese è pressoché in linea con le dinamiche attese per il Piemonte per il Nord Ovest (-0,5%) e per l’intera Italia.

“Anche l’indagine di quest’anno evidenzia una contrazione dell’occupazione nel Biellese, comunque in linea con il dato regionale (-0,7%) e nazionale (-0,7%) – commenta Andrea Fortolan, presidente della Camera di Commercio di Biella – In generale si riscontra un incremento significativo delle assunzioni di dipendenti previste per il 2015 in confronto all’anno precedente con una variazione pari al +22% rispetto alle 1.560 entrate stimate per il 2014. Si tratta di un andamento positivo ma non ancora in grado di contrastare l’entità delle uscite previste”.

A livello settoriale, si rileva che le entrate programmate di dipendenti verranno effettuate per una quota pari al 27% nell’industria (costruzioni comprese) e per il restante 73% nei servizi. Delle 510 assunzioni nell’industria, 290 saranno effettuate dall’industrie tessili e dell’abbigliamento, 70 da quelle delle costruzioni; nei servizi, invece, ad assumere di più il settore del commercio (370), seguito dalla ristorazione (180).

Il 60% delle assunzioni programmate si concentrerà nelle imprese con 50 dipendenti e oltre, il 24% nelle microimprese (1-9 dipendenti) e il restante 16% nelle piccole imprese (10-49 addetti).
Facendo riferimento alla tipologia contrattuale, si prevede che il 41,9% delle assunzioni di dipendenti programmate sia a tempo indeterminato a tutele crescenti (sono compresi anche i vecchi contratti a tempo indeterminato stipulati prima della data di entrata in vigore del Jobs Act), il 34,9% a tempo determinato, il 17,1% si avvalga dei contratti a tempo determinato a carattere stagionale e il 5,2% delle entrate avvenga con i contratti di apprendistato.

Per quanto riguarda, infine, il livello di istruzione richiesto, le assunzioni non stagionali di laureati saranno pari al 12,3% del totale, i diplomati raggiungeranno quota 39,9%, la qualifica professionale verrà richiesta nel 17,3% dei casi, mentre per il 30,4% delle entrate non sarà richiesta alcuna formazione specifica.

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