Per i produttori di filati pratesi questa edizione di Pitti Filati è partita in un clima complessivamente ottimistico. Le 14 imprese consorziate in CPF-Consorzio Promozione Filati sono alla Fortezza da Basso per confermare la vivacità del settore che, stando ai dati del Centro Studi Confindustria Toscana Nord sull’andamento nel distretto pratese, conta 80 aziende con 1.200 addetti.
L’export del 3° trimestre 2015, l’ultimo di cui si posseggono i dati, ha segnato per i filati pratesi +11%, in netta ripresa rispetto ad un inizio anno fiacco: +0,4% il cumulato gennaio-settembre 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014. Quest’ultimo peraltro è stato decisamente positivo, essendosi chiuso con un fatturato a +2,5% anche grazie all’export aumentato del 4,5%.
“Le turbolenze dell’economia mondiale preoccupano tutti e il nostro settore non fa eccezione – dichiara la presidente di CPF Ilaria Taddeucci Sassolini – Tuttavia le dinamiche di mercato offrono anche in questo momento opportunità interessanti. Emblematico il caso della Cina, molto meno accessibile per i prodotti finiti, ma ancora dinamica per prodotti intermedi come i nostri. Il consolidamento dei marchi cinesi della maglieria ha ampliato il mercato potenziale per chi come noi è in grado di fornire semilavorati per le loro produzioni di alta gamma. Hong Kong, porta della Cina per l’import, presenta per il 2015 una delle performance migliori per i filati pratesi: +43,3%, davvero rilevante per un mercato che da solo rappresenta il 16,7% del nostro export. Anche la Cina in generale segna +0,6%. Non a caso CPF continua a tenere accesi i riflettori sulla Cina: una rete di imprese interna al consorzio realizzerà quest’anno, con il sostegno finanziario della Regione Toscana, una missione commerciale a Shenzhen”.
CPF organizzerà nel 2016 anche la presenza di aziende consorziate in iniziative commerciali in Giappone e Corea. Forte anche l’impegno per la sostenibilità, con il progetto avviato assieme a 4sustainability e portato avanti con gradi diversi di coinvolgimento da buona parte delle imprese; rimane alta l’attenzione sul versante della formazione e dei giovani designer a livello internazionale attraverso il progetto Feel the Yarn.
“Sia come consorzio che come singole imprese – conclude Taddeucci – siamo determinati a consolidare il nostro impegno in termini di investimenti, di innovazione, di internazionalizzazione. L’alto livello dei nostri prodotti e l’apprezzamento che, nonostante le difficoltà di contesto, continuiamo a ricevere ci confermano nei nostri propositi”.






