Arriva da Lineapiù Italia una delle prime novità di Pitti Filati: l’azienda pratese, in collaborazione col maglificio Miles, ha presentato NeTTA, un filato a tre dimensioni realizzato con stampanti 3D. Un passo verso l’innovazione e la sperimentazione presentato stamani da Alessandro Bastagli, accompagnato dalla figlia Benedetta, da Lola Coppini, dal titolare di Miles Alessandro Bocchese e dal tecnico dell’azienda toscana Cristiano Bartolini.
Due anni di sperimentazione prima del debutto di oggi: due esempi, uno nero e uno bianco, di quello che potrebbe essere il futuro prossimo. NeTTA è l’acronimo di New Technology for textile application ed è realtà dopo ingenti investimenti (“non ancora quantificabili” ha detto Bastagli) e dopo un lavoro che Lineapiù ha condiviso con Miles ma anche tecnici e ricercatori di fama internazionale, compresi quelli dell’azienda, non specificata, che fornisce la tecnologia 3D.
Si tratta di una stampa con metodo granulare SLS – Selective Laser Sintetic – con un un laser che colpisce dei polimeri fondendoli in sottilissimi strati di polveri plastiche, consentendo un livello di precisione e definizione altissimo: in due ore si ottiene il simil-pizzo nella foto a fianco (di Massimo Listri) e il rapporto costi-tempo è ancora una delle variabili oggetto di studi e perfezionamenti.
Quello che per ora è certo è che si tratta di un prodotto personalizzabile, anche in pezzi singoli, che apre porte infinite alla creatività, tanto da poter utilizzare le tecnologie di “body scanning” per realizzare capi su misura. Ci ha provato per ora una stilista olandese, ottenendo però una specie di corazza rigida indossabile senza non pochi disagi.
NeTTA invece si presenta più morbido, si può cucire sul tessuto ed i tecnici stanno lavorando per ridurre ulteriormente la rigidità: accessori, elementi decorativi, capi completi le destinazioni finali di questa tecnologia 3D: “Non pensiamo ad una diversificazione produttiva di Lineapiù – ha detto Bastagli – ma se qualcuno vuol portare le stampanti 3D direttamente in filatura noi ci siamo. NeTTA vuol essere un modo per sperimentare il futuro. D’altronde trenta anni fa nessuno avrebbe mai pensato di utilizzare la viscosa, che adesso invece è essenziale nel nostro settore”.
Nella foto in alto, da sinistra, Bartolini, Bocchese, Bastagli e la figlia e Coppini