Questa volta ad aprire la settimana pratese delle news sui rifiuti tessili smaltiti illegalmente c’è la scoperta di un impianto di recupero di cascami tessili nel Macrolotto 0 dove in realtà si rivendevano gli scarti senza alcun trattamento.
Lo ha trovato la Polizia Municipale durante un controllo interforze eseguito nella zona del Macrolotto 0 nell’ambito del contrasto alla gestione illecita di rifiuti. A seguito degli accertamenti effettuati dal Nucleo Ambientale della Polizia Municipale congiuntamente al dipartimento Arpat di Prato è emerso che l’attività veniva svolta in locali in precarie condizioni igienico sanitarie e senza effettuare le dovute pratiche di igienizzazione dei cascami tessili, stipati all’interno dell’immobile in grandi quantitativi e contenuti all’interno di sacchi neri provenienti dalle varie confezioni e pronto moda della città e che quindi sono da considerarsi come “rifiuti speciali non pericolosi”. In pratica venivano messi in vendita materiali qualificabili ancora come rifiuti e non come materiale recuperato e trattato, sottoponendoli ad una operazione di recupero solo fittizia.
Durante i controlli sono state riscontrate anche numerose violazioni in materia di normativa antincendio e sicurezza sui luoghi di lavoro, oltre alla presenza di un lavoratore a nero. Sono stati quindi apposti i sigilli all’azienda e il titolare, C.X. , cittadino cinese di 44 anni, è stato deferito all’autorità giudiziaria per smaltimento illecito di rifiuti e per utilizzo dei locali in difformità a quanto autorizzato. In collaborazione con Arpat la Polizia Municipale ha condotto sei controlli dall’inizio dell’anno, coinvolgendo due aziende di recupero rifiuti, due stamperie, una tintoria e una lavanderia industriale. Dagli interventi sono scaturite cinque comunicazioni di notizie di reato e due sequestri di aziende per violazioni alla normativa ambientale.
Venerdì invece la stessa Polizia Municipale aveva sequestrato circa 600 capi di abbigliamento irregolari tra pantaloni, maglie, camicie, gonne e vestiti, in vendita in un negozio di via Filzi, gestito da una cittadina cinese di 47 anni. Gli agenti di piazza Macelli hanno individuato irregolarità relative all’etichettatura dei prodotti: in particolare i capi di abbigliamento erano sprovvisti delle indicazioni relative alla composizione tessile e delle informazioni obbligatorie in lingua italiana destinate ai consumatori, compresa l’indicazione dell’importatore, previste dalla legge. Alla titolare sono state contestate violazioni ai sensi del Codice del Consumo e alle norme relative all’etichettatura dei prodotti tessili.
La merce sequestrata è stata depositata nei magazzini della Polizia Municipale,in attesa dei successivi atti da parte della Camera di Commercio di Prato, autorità competente per la specifica materia. Sulla merce sequestrata verranno anche eseguiti esami di laboratorio per accertare l’eventuale presenza di sostanze tossiche o dannose per la salute.






