Germania, tessile batte abbigliamento

Il tessile cresce, l’abbigliamento no. E’ quest il trend in Germania, dove l’industria tessile e dell’abbigliamento impiega 340.000 lavoratori e vanta un fatturato annuale di circa 73,3 miliardi di euro. Nell’ultimo periodo però si è assistito ad una progressiva distinzione tra l’andamento dell’industria tessile tedesca e quello dell’abbigliamento.

Il tessile ha registrato nel primo trimestre 2016 dei dati molto positivi mentre l’abbigliamento ha subito un calo del fatturato, nel periodo in questione, anche a causa della diminuzione delle esportazioni tedesche sul mercato internazionale. Nello specifico l’industria tessile ha registrato un aumento del fatturato del 4,2% rispetto ai primi tre mesi del 2015 ed un aumento della produzione dello 0,6%. Dati inversi per l’abbigliamento, che ha dovuto registrare un calo del 6,3% nel fatturato e del 6.9% nella produzione. Gli ordini nel tessile sono aumentate dell’1,4% mentre le commissioni per l’abbigliamento sono diminuite del 6,1%.

Molto male gli indumenti da lavoro (-22,2%), i capi in maglia (-19,8%), la pellicceria (-15,5%) e la biancheria (-7,4%). In aumento, invece, l’abbigliamento in pelle (+26,7%) e i tessuti tecnici, destinati anche all’industria automobilistica tedesca (+3,8%). Sul fronte occupazionale c’è stato un calo della forza lavoro nell’abbigliamento del 2,5% mentre il settore tessile ha visto un aumento dell’1,9%. Le esportazioni di articoli tessili hanno subito una diminuzione dello 0,9% mentre le esportazioni di capi di abbigliamento sono calate dell’1,2%.

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