Al Museo del tessuto Il Giardino delle delizie

Sarà inaugurata sabato alle 17 l’esposizione temporanea Il Giardino delle delizie che resterà al Museo del Tessuto fino al 29 gennaio. Si tratta di opere realizzate da Marjolein Dallinga, una delle quali site specific, ossia realizzata esattamente per il Museo e destinata a rimanervi.

E’ questa la prima mostra personale in Italia della felt-maker Marjolein Dallinga: quattordici grandi opere in feltro, ispirate all’omonimo dipinto di Hieronymus Bosch, che divideranno gli spazi del Museo con i tessuti e i macchinari antichi in una interessante contaminazione. “Non possiamo che ringraziare Marjolein Dallinga – ha commentato il presidente della Fondazione Museo del Tessuto Francesco Marini – per l’occasione che ci offre, di coniugare tradizione tessile pratese e arte contemporanea, per lo stimolo che offre a noi imprenditori tessili che possiamo portare qualche spunto anche nelle lavorazioni tradizionali. Mi fa piacere dire che questa potrebbe essere la prima di una serie di contaminazioni di questo genere”.

Originaria dell’Olanda, attualmente residente in Canada, Marjolein Dallinga ha avviato le sue prime esperienze artistiche dedicandosi al disegno e alla pittura. Successivamente si è interessata all’infeltrimento della lana, tecnica che, per possibilità creative e plastiche, si armonizza appieno con la sua sensibilità per il colore e per le forme. E’ a questo punto che la sua strada incontra quella di Gaia Gualtieri e della sua Dhg, la divisione DyeingHouseGallery del Gruppo Colle che rappresenta la cosiddetta “tintoria creativa” del Gruppo e che da una decina di anni offre un servizio di e-commerce con ampio respiro internazionale. Tra i clienti di questo e-commerce proprio Marjolein Dallinga. “Mi è sembrato molto interessante portare a Prato le eccellenze che incontriamo in giro per il mondo – ha commentato Gaia Gualtieri – e il Museo è senza dubbio il luogo più adatto per questo incontro, un luogo prezioso che Prato deve sapere valorizzare e utilizzare, facendo partire da qui quel marketing industriale di cui il distretto ha bisogno”.

In effetti su questo ruolo del Museo si è soffermato anche l’assessore alla Cultura del Comune di Prato Simone Mangani: “Questa esposizione dimostra la differenza tra un museo e un centro espositivo, tra un luogo di cultura e un guscio – ha commentato – questo nostro Museo è un’istituzione che ha un legame forte con la città: ne è alimentato e ne alimenta la creatività”.

Venendo alla mostra, Marjolein Dallinga ha organizzato esposizioni in Australia, Canada, Germania, Paesi Bassi e Stati Uniti d’America; è stata premiata più volte al World of Wearable Art, una prestigiosa competizione internazionale in Nuova Zelanda; ha inoltre collaborato con il Cirque du Soleil realizzando una collezione di abiti-scultura in feltro. Le opere presentate al Museo del Tessuto sono espressione del subconscio dell’artista e rispecchiano la fascinazione per il mondo naturale. In particolare è forte il richiamo a parti, spesso interne, del corpo umano. “Non è mia intenzione né shoccare né provocare con questi soggetti – ha commentato l’artista – semplicemente questo è ciò che voglio esprimere e il feltro è il materiale più adatto, posso dirlo dopo tante sperimentazioni”. Le opere sono realizzate con lana che viene infeltrita dall’artista con acqua, sapone di Marsiglia e la manipolazione. Per l’opera ‘Lingua matura’ la più grande realizzata dall’artista e che ha richiesto due mesi di lavoro, il processo di manipolazione è stato così impegnativo da provocare un’infezione alle mani di Marjolein.

La mostra sarà inaugurata sabato, mentre è ancora in corso (fino al 19 febbraio) la mostra “Tra Arte e Moda. Nostalgia del futuro nei tessuti d’artista del dopoguerra”, organizzata in collaborazione con il Museo Salvatore Ferragamo e la Fondazione Ferragamo di Firenze, ma ancor prima dell’inaugurazione, oggi e domani, è possibile assistere all’allestimento della mostra e coglierne la magia. Un’opera sarà esposta anche nella Biblioteca Lazzerini, punto di contatto tra i due luoghi e invito a tutti gli utenti della Biblioteca a visitare la mostra al prezzo ridotto di 3 euro.

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