C’è un’attesa particolare ad accompagnare le ultime ore di Pitti Filati, ovvero quella per i numeri ufficiali della manifestazione, che in termini di presenze potrebbe aver pagato dazio al difficile momento del settore.
Intanto però negli stand sono continuate le proposte ed in tempi di Industria 4.0 è sicuramente tutta da scoprire la novità “Customize Your Yarn” proposta da Tollegno 1900 con due postazioni in cui uno scanner, una tastiera e una stampante trasformano in un tessuto di maglia le idee dei clienti: in realtà il tessuto è solo una stampa in alta definizione (foto a lato) ma sembra un vero e proprio campione. Il processo è al tempo stesso elementare e innovativo: il cliente sceglie un filo della collezione, il colore e una trama, il tecnico mette insieme il tutto e in trenta secondi appare il risultato “virtuale” della scelta. Un risultato frutto dell’accordo tra l’azienda piemontese con Shima Seiki Italia, Epson e Pantone.
Un accorciamento dei tempi quanto mai necessario in un momento in cui la stagionalità sembra saltata e le fiere si susseguono: “Gli anticipi sono arrivati – dice Gianni Fantini, responsabile commerciale per l’Italia – ma qualcuno sembra che non sia ancora contento. Si sta creando una sovrapposizione di fiere e date, qui a Firenze presentiamo l’estivo e tra un mese a Filo l’invernale e il jersey. Per noi l’essere mono stagionali e di avere un prodotto che ha continuità nel tempo può essere un vantaggio ma in un momento come questo in cui il primo anello della filiera fa fatica per qualcuno può essere un problema fare sforzi nella produzione e nell’organizzazione”.
Un po’ meno classica la proposta, nello sesso stand, di Lana Gatto, che sperimenta, osa e lancia quattro prodotti in mohair, compreso quello con le perline inserite nel filo, risultato di studi all’avanguardia.
Nel “nuovo” universo Sudwolle, che a Pitti Filati ha puntato molto sul brand Biella Yarns mettendo invece Safil a fianco del logo principale del gruppo, c’è anche HF, che per la primavera/estate 2018 ha fatto esordire BioFancy, la prima linea di fili fantasia organici a base di materie prime bio come cotone, seta e lino accanto a poliestere riciclato e tinti con un processo certificato. Verde è il colore scelto per le fettucce e i fili ingabbiati. E sempre da Sudwolle arriva la novità dell’accorpamento, in un solo polo produttivo, quello di Safil, di tutte le aziende acquisite dal gruppo tedesco con la sola eccezione di GTI. Una scelta che aveva fatto temere per qualche posto di lavoro ma che invece pare stia portando a qualche assunzione nei reparti operativi, mentre per i quadri amministrativi ci sarà una risistemazione.






