53 aziende presenti, a dispetto di una collezione, quella estiva, che non è certo il punto forte del distretto: questi i numeri di Prato a Milano Unica. Rispetto ad un anno fa la pattuglia si è ingrandita di 12 unità, anche se le 80 aziende dell’edizione di luglio sono ancora lontane: “La crescita – commenta Francesco Marini, coordinatore del Gruppo produttori di tessuti della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord – è un segnale che Milano Unica piace e interessa alle imprese di Prato. La fiera è molto cresciuta negli anni. Ha compiuto anche scelte coraggiose come l’anticipo a luglio dell’edizione estiva: una risposta ai cambiamenti nei modelli di distribuzione dei nostri clienti e un elemento identitario forte per la fiera, che si è data una collocazione ideale per i tempi di scelta della moda maschile e per le precollezioni femminili. Questa disponibilità a mettersi in discussione e ad adeguarsi ai cambiamenti ha pagato: Milano Unica è oggi un riferimento fieristico importante e una vetrina fondamentale per i tessuti italiani e non solo per questi”.
Tra mercati complessi, richieste dei clienti su sostenibilità e standard qualitativi sempre più stringenti, nuove norme che limitano per rifinizioni e tintorie le agevolazioni sui costi energetici e l’incremento dei prezzi delle materie prime tessili la cornice in cui piazzare il quadro delle collezioni non è eccelsa.
Il 2017, partito in sordina, si è rivelato un anno complessivamente abbastanza buono
“Il contesto in cui operiamo è di grande complessità – continua Marini – ma il comparto tessuti del distretto tessile pratese affronta le fiere di febbraio contando sulle sue capacità di innovazione e di design e partendo da una situazione congiunturale positiva: il Centro studi di Confindustria Toscana Nord ci informa, in anteprima rispetto alla presentazione dei dati congiunturali prevista per i prossimi giorni, che per il comparto tessuti il 4° trimestre 2017 ha segnato +4,3%. Il 2017, partito in sordina, si è rivelato un anno complessivamente abbastanza buono. Non si deve pensare tuttavia che queste prestazioni positive siano uniformemente distribuite fra tutte le aziende: rimangono tipologie produttive e specializzazioni penalizzate dalle tendenze o da altri fattori legati a un settore articolato e mutevole come quello della moda”.
Durante l’anno la produzione di tessuti pratesi è andata migliorando: da una variazione nulla del primo trimestre 2017 rispetto allo stesso periodo 2016, si è passati a +0,3% nel 2°, +1,4% nel 3° per finire con un +4,3% del 4° trimestre. Le esportazioni invece rimangono negative: gennaio-settembre 2017 segna -3,7% rispetto allo stesso periodo del 2016.






