La 54′ edizione di Filo ha preso il via ufficialmente oggi con il primo passo ufficiale: la presentazione a stampa e espositori, sia pure soltanto online.
“Siamo all’80% di adesioni – ha detto il responsabile del salone Paolo Monfermoso – pur avendo difficoltà con alcuni espositori esteri, come i turchi, per ragioni ovviamente legate al virus e ai voli internazionali. Speriamo che nel periodo che ci separa dalla fiera di ottobre la situazione possa migliorare”.
Su un eventuale piano B nel caso di recrudescenza del Covid-19 e di nuovo lockdown Monfermoso è stato chiaro: “L’unico piano alternativo è pensare al 2021” ha detto ricordando anche che Filo è stato il primo salone a pagare il prezzo della chiusura delle varie zone d’Italia, quando i camion con le attrezzature erano già pronti a scaricare il materiale al MiCo.
Il webinar introduttivo ha raggiunto gli addetti ai lavori in ogni angolo dei distretti tessili italiani, comprese le proposte di sviluppo del prodotto presentate da Gianni Bologna, in un’alternanza tra diretta e filmati registrati: “I mesi passati sono stati all’insegna del chiaroscuro, in bianco e nero – ha detto Bologna – e noi ora rispondiamo con il colore e la dinamicità”.
“Riflessioni cromatiche” è infatti il nome scelto per le indicazioni ai filatori, esplicate con un video che ha toccato le varie tonalità in abbinamento con i vari materiali: “Il format della presentazione, più filmato e movimentato – ha aggiunto Bologna – sarebbe stato tale anche avessimo adottato la formula tradizionale di presentazione. Ricordando che prendere spunto da un elemento così elementare e diretto quale il colore ci permette di accennare al prossimo atteggiamento dei consumatori del lusso, mercato capitale per il Made in Italy, che si orienterà verso un look molto più pacato: un lusso in qualche modo “silente”, basato più chiaramente sulla qualità intrinseca del prodotto e della sua elaborazione. È un “nuovo” minimalismo che prevede alcuni “presupposti”: coscienza ambientale, coscienza etica e rispetto per la perizia nel lavoro”.






