Depuratore Gida

Scarichi, botta e risposta tra Publiacqua e Progetto Acqua

Progetto Acqua pensa a proteste eclatanti, Publiacqua attacca gli industriali pratesi ed il consorzio risponde per le rime: prosegue il botta e risposta sul tema degli scarichi industriali a Prato  e la sensazione è che durerà a lungo.

“Ci sembra doveroso – risponde Publiacqua dopo le accuse – evidenziare la non corretta esposizione delle problematiche”. Publiacqua ad ottobre ha ricevuto un decreto con le prescrizioni che rendono non più compatibili eventuali deroghe rilasciate dalle autorità competenti ai limiti di scarico in fognatura da parte delle industrie .

“Per tale motivo – si legge nella nota del gestore delle infrastrutture – Publiacqua si è trovata costretta a comunicare a tutti gli enti interessati che formulerà parere negativo a richieste in tal senso per evitare sanzioni penalmente rilevanti, anche per eventuali inquinamenti determinati da scarichi industriali, sui quali non ha controllo”.

Per Publiacqua la rete fognaria è più che sufficiente: “Non siamo di fronte, come affermano Confindustria Toscana Nord e Progetto Acqua, ad un problema di insufficienza della rete fognaria, ma di un sistema realizzato prima che la stessa Publiacqua diventasse gestore del servizio e che non prevedeva una separazione fognaria tra scarichi civili ed industriali. Se c’è un soggetto che in questa vicenda può essere tacciato di inerzia è casomai proprio il Consorzio progetto Acqua che secondo l’accordo di programma con la Regione Toscana sarebbe stato tenuto a costruire entro il 2020 la nuova fognatura industriale di Prato e Montemurlo e non l’ha fatto” accusa il gestore.

Dal canto loro CTN e Progetto Acqua riportano la palla al centro: “Alcune considerazioni di Publiacqua sono corrette – scrivono – ma altre sono talmente lunari da lasciare attoniti. L’effetto a cascata sulla questione scarichi non è stato innescato da Publiacqua ma dagli irrigidimenti di Arpat e dall’assenza di iniziativa della Regione Toscana. Ma Publiacqua ha assunto la gestione della fognatura pratese vent’anni fa e fin da quasi subito si cercarono soluzioni che sarebbero state possibili, ma che nonostante gli impegni non si sono mai concretizzate”.

La rabbia degli industriali pratesi è scatenata però dall’accusa di ritardi: “Sarebbero quindi le aziende pratesi le colpevoli della situazione che si è determinata con lo stop agli scarichi e che sta danneggiando l’intero distretto? E’ colpa delle aziende se l’accordo di programma del 2006 per la realizzazione della nuova fognatura da parte di Publiacqua, con risorse in parte proprie e in parte di altri soggetti pubblici, è rimasto lettera morta? E’ colpa delle aziende se i 70 milioni di euro drenati in vent’anni dal distretto a suon di tariffe di fognatura ben più costose, anche del doppio, di quelle medie italiane sono stati impiegati da Publiacqua per realizzare impianti in aree diverse da Prato, a cui sono rimaste solo le briciole? E se alla fine le aziende esasperate hanno deciso di accollarsi 40 milioni di lavori per la fognatura industriale e, iniziata l’opera nel 2018, a metà 2021 hanno realizzato “solo” il primo lotto – che vale il 30% del volume degli scarichi – si può ritenere questa una colpa? E’ poca cosa questo investimento, a fronte dei 2,7 milioni citati da Publiacqua per i propri lavori alla rete fognaria? Aver realizzato “solo” il primo lotto della fognatura industriale – con qualche ritardo, è vero, anche a causa della pandemia – sarebbe la dimostrazione dell'”inerzia” di Progetto Acqua?”.

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