Pitti Filati

Il 2021 ha rilanciato la filatura pratese

La 90′ edizione di Pitti Filati ha riunito sotto il tetto della Stazione Leopolda tutte le principali filature pratesi ed i giorni di salone sono serviti anche per fare un punto sul 2021, che nella quasi totalità dei casi ha riportato il sereno dopo il tremendo 2020.

Nella vicina Firenze si sono date appuntamento 24 aziende produttrici di filati più altre impegnate in beni o servizi per il settore. Ad accompagnarle i dati del Centro studi di Confindustria Toscana Nord sul quarto trimestre 2021, il migliore dell’anno, con percentuali superiori al +20% rispetto al quarto trimestre del 2020, che a sua volta segnava un non più rovinoso -7,6% sullo stesso periodo del 2019.

Il comparto filati di Prato è quindi molto vicino ad archiviare il calo di produzione causato dal Covid. Anche l’export infatti è abbondantemente in territorio positivo: +23,9% rispetto allo stesso periodo del 2020, che a sua volta aveva lasciato sul campo la stessa percentuale rispetto al 2019.

“Percepiamo un vento di ripresa che incoraggia il nostro lavoro – commenta Roberta Pecci, coordinatrice del gruppo Produttori di filati della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord – ma anche il nostro comparto non sfugge certo alle difficoltà e alle incertezze che caratterizzano questo periodo. Gli impianti di filatura rientrano nella categoria delle imprese energivore e la bolletta energetica colpisce direttamente noi e impatta sull’intera filiera, mettendone a rischio gli anelli più fragili. Bene anche essere in fiera in presenza, anche se permangono difficoltà negli spostamenti internazionali, gli sforzi fatti dall’organizzazione di Pitti per garantire la sicurezza dei visitatori costituiscono una garanzia. E’ importante che accanto all’edizione online della fiera sia stata organizzata anche quella in presenza, perchè nel nostro lavoro il contatto diretto fra persone e la visione diretta del prodotto sono insostituibili”.

Foto AKAstudio-collective

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