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Congiuntura in calo, Varese riscopre l'incertezza

Il tessile-moda non è tra i settori più in difficoltà ma l’atmosfera che si respira a Varese dopo l’analisi congiunturale di Univa è comunque di grande incertezza.

Il terzo trimestre lascia sul campo una parte della crescita registrata da tutti i comparti dell’industria varesina e apre uno scenario tutto da interpretare per la fine dell’anno: la flessione è infatti diffusa e solo in parte riconducibile a fattori stagionali. Le imprese cominciano infatti a scontare l’acuirsi della crisi energetica e della forte incertezza generata dal conflitto russo-ucraino.

Sono in netta maggioranza le imprese che hanno dichiarato una produzione in riduzione rispetto al trimestre precedente (51,6%); un terzo (32,3%) ha segnato stabilità e il 16,1% un aumento.

Il comparto moda, dopo il secondo trimestre con i primi veri contraccolpi della crisi dei prezzi delle materie prime e dell’energia, è quello col saldo negativo minore (3,1%): poco margine tra produzione negativa e positiva (41,2% contro 38,1%), mentre solo un quinto segnala stabilità dei livelli produttivi (20,7%).

Meglio il tessile e la pelletteria dell’abbigliamento, con le attese sul quarto trimestre 2022 che sono decisamente positive per il 44% delle aziende mentre il 23,3% aspetta un calo, mentre la stabilità è attesa dal 32,8%. In espansione anche gli ordini: +28,5%, mentre gli ordini esteri si collocano su un più cauto +3,9%.

Sono state autorizzate 123.414 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, in calo sia rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2021 (-90,7%), sia alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2022 (-59,4%). Considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga le ore sono 199.203, in riduzione sia rispetto al terzo trimestre 2021 (-84,9%), sia rispetto al secondo trimestre 2022 (-72,7%).

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