Progetto che vince non si cambia o addirittura si migliora: si può parafrasare una massima del mondo dello sport per parlare della sesta edizione di “È di moda il mio futuro“, presentata oggi a Prato e Monsummano Terme.
Il progetto della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord torna alla sua dimensione “normale” dopo i condizionamenti della pandemia, che comunque non ha mai imposto lo sto all’iniziativa. E lo fa con nuove iniziative, che si aggiungono al collaudato format.
“Le novità più consistenti riguardano i concorsi – spiega Roberta Pecci, che coordina il gruppo di lavoro della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord su offerta formativa, fabbisogni di professionalità e orientamento – che saranno tre: uno, ‘Colora la moda’, riservato ai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado, gli altri due pensati per le scuole superiori e incentrati rispettivamente sul tessile, ‘Tessuti e filati, all’origine della moda’, e sul calzaturiero, ‘Voilà… Yves Montand!’. Il lavoro creativo dei ragazzi sarà preceduto e accompagnato da momenti di formazione e approfondimento che coinvolgeranno il Museo del tessuto, da sempre nostro partner nel progetto, e le aziende stesse. Rimangono fissi gli appuntamenti delle visite aziendali e degli incontri di orientamento per le scelte post-diploma; sarà replicato anche l’evento dedicato alle persone adulte inoccupate e disoccupate per presentare le opportunità di lavoro e di formazione per il settore moda”.
“Il nostro settore è stato colpito dagli effetti della pandemia ed è ora alle prese con il problema dei costi energetici – precisa il presidente della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord Maurizio Sarti – ma tutto questo non fa venire meno la necessità di lavorare sulle risorse umane e sul loro ricambio. La tenuta occupazionale c’è, ben al di là di quanto si creda e la diminuzione della disoccupazione che si è registrata quest’anno in Toscana (-13,8%) è dovuta anche al nostro settore, che continua a richiedere addetti. Per l’ultimo trimestre 2022 la banca dati Excelsior stima 2.000 nuove entrate nel settore moda a Prato. Anche i dati sulla cassa integrazione sono, almeno fino a settembre, piuttosto contenuti. Ma abbiamo anche una accentuazione dell’invecchiamento della forza lavoro: dal 2015 al 2020 gli over 55 sono aumentati del 34%, mentre i giovani sotto i 40 anni diminuiscono del 6,4% e la fascia da 40 a 54 del -11,4%”.
Davide Trane, consigliere delegato per l’education di Confindustria Toscana Nord, sottolinea la valenza strategica del progetto: “Possiamo tornare alla dimensione concreta, quasi tattile del rapporto fra scuola e lavoro, favorendo la conoscenza del settore moda, sia che si parli di tessuti e confezioni sia che si parli di calzature – che per ragioni che non riusciamo a comprendere non sembrava attirare le nostre giovani menti nella misura bastevole al comparto. Ci siamo chiesti il perché di questo scollamento, visto che le scuole formano gli studenti in maniera puntuale, le imprese hanno interesse ad acquisire nuove professionalità e il settore della moda a Prato e delle calzature in Valdinievole fa parte da sempre del tessuto economico delle due aree. Per motivare i ragazzi a entrare nel mondo della moda è fondamentale mostrare davvero quale è il settore, aprendo le porte delle imprese e avvicinando i nostri ragazzi a chi in questo mondo, fatto di professionalità ma anche di fantasia, lavora con successo da tempo. Sono queste le finalità della nostra iniziativa, che si rinnova nei contenuti ogni anno”.
Nella foto, da sinistra: Roberta Pecci, Maurizio Sarti, assessore Benedetta Squittieri in rappresentanza del Comune di Prato
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