La strada che unisce Première Vision all’Italia, una volta molto breve e rettilinea, si è fatta quasi improvvisamente più lunga e tortuosa negli anni a cavallo del Covid. Se da una parte non è mai sbocciato il feeling con Biella, dall’altra Toscana, Lombardia e Veneto assicuravano una presenza italiana forte, convinta e di qualità: adesso il tricolore è un’isola nel mare del rosso turco, soprattutto, e cinese, in un arcipelago europeo fatto anche di Portogallo, Spagna e Francia.
Una cartina geografica ridisegnata che ha obbligato Première Vision a ridisegnare confini e strade, con un lavoro che ancora non è concluso, anzi… Ingegnere e allo stesso tempo architetto di questo grande cantiere è Florence Rousson, da un anno e mezzo alla guida di Première Vision su pieno mandato di GL events, e la ruspa si chiama The Creative Pole.
La prima risposta arrivata dall’Italia, e da Prato in particolare, non è stata quella sperata. 6-7 le aziende pratesi a PVP, di più quelle andate a Parigi una settimana fa per Now Textile, un nuovo evento che ha raccolto pareri tra il chiaro e lo scuro.
Che effetto le fa sapere che è stata organizzata una fiera (in realtà, tra agenti e rappresentanti, sono state tre in pochi giorni) a una settimana da Première Vision?
Si tratta di appuntamenti del tutto diversi dal nostro, per format e numeri. ma se devo guardare il lato positivo devo prendere atto che evidentemente Parigi è una piazza che interessa ancora ai tessitori.
Su cosa sta lavorando PV per far crescere ancora di più l’appeal della fiera?
Su nuovi contenuti e nuovi modi di proporre il prodotto, come ad esempio nei forum delle tendenze. E vogliamo far ritrovare a PV il DNA ispirazionale che ha sempre avuto, le aziende ed i visitatori devono trovare qui le idee e i materiali.
Nello spazio tendenze, tra specchi, tessuti e materiali innovativi c’è la sorpresa di girare dietro ad un grande display e trovare smalti per le unghie…
E’ una delle novità che stiamo introducendo, la trasversalità tra settori diversi ma che hanno punti in comune. Il beauty e la bellezza fanno parte della moda, così come il design per esempio. In una fiera come questa si possono aprire nuovi sviluppi per tutti.
Un primo commento sul ritorno a settembre dopo la parentesi di luglio.
E’ presto per dirlo, ci sono troppe variabili. Difficile fare un confronto tra mesi, tra luglio 2024 e settembre 2025 ed in più questa volta, sul terzo giorno, ha pesato lo sciopero generale che ha tenuto lontano qualcuno, c’è chi ha rinunciato al viaggio proprio perché aveva basato la visita sul 18 settembre.
Qualche conferma c’è stata, come la presenza turca e quella dei buyer selezionati.
Sì, le aziende turche si sono fidelizzate e sono sempre molto propositive, con un’offerta di prodotti che si sta alzando di livello. Sull’altro fronte proseguiamo con l’opera di incoming, facendo arrivare qualche centinaio di visitatori e compratori dall’estero, come USA e Asia.
Il tutto senza l’aiuto pubblico?
Première Vision non ha mai avuto un contributo dal governo, con soldi pubblici. E non è questo il momento storico ed economico per pensare di averlo.