Il ventinovesimo rapporto annuale sul commercio estero dell’Ice, presentato con lo studio “L’Italia nell’economia internazionale 2014-2015″ fa emergere un export abruzzese in controtendenza con la flessione delle esportazioni del Mezzogiorno e addirittura con una spinta (+2,9%) superiore alla media nazionale.
Un andamento simile si osserva anche dal lato delle importazioni, che hanno segnato un aumento del 3,8% rispetto al 2013, a fronte di una contrazione degli acquisti dall’estero complessivi dell’Italia. Un terzo delle esportazioni abruzzesi è assorbita da Germania e Francia, cala ovviamente la Russia e non danno particolari gioie neppure gli Usa, verso i quali le vendite si sono ridotte del 16,5%, con l’eccezione dei prodotti alimentari.
Ed è proprio guardando ai vari settori che emerge il dato negativo degli articoli di abbigliamento (-33,2%), la cui quota sulle esportazioni nazionali del settore è scesa al di sotto dell’1% (dal 3% del 2008). Sul dato pesa la performance positiva registrata dalla provincia di Teramo, dove sono collocati due importanti distretti, e quella negativa della provincia di Pescara.