Calano lievemente i prestiti alle imprese industriali varesine: lo dice il monitoraggio avviato dal Centro Studi di Confindustria Varese. Lo stock del credito concesso dal sistema bancario al settore manifatturiero al 31 dicembre 2022 era pari a 3,752 miliardi di euro, contro i 3,798 miliardi di fine 2021.
Un calo dell’1,2% e una prima inversione di tendenza da fine 2019, quando i livelli dei prestiti si attestavano a 3,2 miliardi di euro.
“La diminuzione dei prestiti alle imprese – commenta il presidente di Confindustria Varese, Roberto Grassi – è un primo campanello d’allarme da non sottovalutare. La politica di innalzamento dei tassi da parte della Banca Centrale Europea e il relativo aumento del costo del denaro ci impone un monitoraggio costante. Dobbiamo capire se questi primi cali siano l’inizio di un trend legato alla politica antinflazionistica delle Bce oppure no. Le imprese non si possono permettere brusche frenate nei percorsi di transizione in atto sui fronti del digitale e della sostenibilità da cui dipende la nostra competitività e il presidio dei mercati internazionali”.
A Varese la percentuale di aziende che dichiara di voler investire nel corso del 2023 è pari al 69%, contro il 73% del 2022. In questo 69%, il 55%, investirà somme pari o inferiori rispetto a quelle di un anno fa, mentre solo il 45% lo farà mettendo sul piatto risorse più ingenti. Non diminuirà però l’investimento nella sostenibilità: le imprese passeranno dal 37% del 2022, al 43% del 2023.
L’arretramento del credito è però un mal comune a livello regionale (-0,3%) e nazionale (-2%).
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