Acimit: la casa dei meccanotessili incontra le imprese

Acimit: la casa dei meccanotessili incontra le imprese

Acimit visita gli associati e lo fa andando a casa degli associati perchè gli associati si sentano a casa in Acimit. In effetti questo è proprio l’obiettivo primario dell’associazione italiana dei costruttori di macchine per l’industria tessile, fare sistema e superare quello che è al tempo stesso il punto di forza e di debolezza del comparto meccanotessile italiano, la frammentazione: il fatturato che in Germania viene raggiunto da 50 aziende in Italia viene raggiunto da 200 aziende, le cui dimensioni sono decisamente più piccole. Questo non toglie nulla alla capacità innovativa del settore, che rappresenta l’eccellenza mondiale e al quale questo primato viene decisamente riconosciuto unanimamente.

Oggi i vertici di Acimit erano a Prato, che per la prima volta ha ospitato la riunione del Consiglio Generale dell’Associazione, a giugno ci sarà l’assemblea generale a Milano mentre a novembre nuova trasferta a Vicenza. “Queste trasferte stanno avendo molto successo – spiega Alessandro Zucchi durante l’incontro con la stampa che ha seguito l’assemblea con i soci in Confindustria – la partecipazione è ampia e anche l’interesse. Siamo molto soddisfatti per il confronto costruttivo che c’è stato tra i rappresentanti delle aziende, anche quelli che per  vari motivi riescono a partecipare poco alla vita associativa: abbiamo potuto conoscere meglio la realtà locale e raccogliere importanti indicazioni che ci consentiranno di affinare gli strumenti da offrire alle associate”.

La riunione è stata anche l’occasione per presentare alcuni dati preconsuntivi del settore: i numeri indicano un ulteriore aumento di produzione e esportazioni, nel 2017 la produzione supererà presumibilmente i 2900 milioni di euro, con un incremento dell’8% sull’anno precedente, mentre l’export aumenterà del 6% fino a 2450 milioni di euro.

Ma la vera novità è che c’è un aumento previsto anche per le vendite sul mercato italiano: +19% rispetto all’anno precedente, grazie soprattutto al ricorso di molte aziende alle agevolazioni fiscali messe in campo dal Governo attraverso il Piano Nazionale Industria 4.0. “In realtà l’incremento delle vendite è dovuto anche alla necessità di ammodernamento e adeguamento del parco macchine delle aziende italiane – commenta Zucchi – che da anni erano immobili, inoltre vengono richieste performance sempre più avanzate e il rispetto di parametri di sostenibilità sempre più stringenti, quindi servono macchine moderne e attuali”.

Guardando nel dettaglio alle esportazioni, i mercati che acquistano maggiormanete macchinari italiani sono quelli che stanno ad est, dalla Turchia alla Cina, passando per l’India e il Bangladesh. “In alcuni di questi mercati c’è un’industria meccanotessile locale – commenta Zucchi – ma certamente la tecnologia italiana, soprattutto nel comparto della nobilitazione, è top al mondo. 10 anni fa per produrre un chilo di tessuto erano necessari 150 litri d’acqua, oggi ne bastano 38 e la tecnologia che consente questo risparmio è tutta italiana. Gli italiani inventano, spesso gli altri copiano, talvolta anche malamente!”

Ci sono anche mercati nuovi, per esempio l’Uzbekistan, quarto paese al mondo per produzione di cotone. Il nuovo presidente in maniera molto intelligente sta incentivando non solo la produzione ma anche la lavorazione, quindi ha dato il via all’acquisto di macchinari per l’industria tessile, stessa cosa per il Kirgistan, settimo produttore di cotone al mondo. La Turchia, tradizionale mercato, oggi è un po’ inquieta dal punto di vista politico, poi ci sono India e Cina, mercati difficili ma talmente grandi che i loro numeri sono comunque importanti.

Per quanto riguarda i concorrenti, i maggiori competitor sono i tedeschi e i cinesi. “Questi ultimi preoccupano per la loro forza economica: difficile competere con chi oltre a vendere macchine garantisce la costruzione di infrastrutture – continua Zucchi – Giapponesi e svizzeri hanno pochi gruppi enormi, che per altro non devono sottostare alle rigide norme Ue, non c’è quindi da stupirsi se dei 5000 dipendenti di un ipotetico gruppo svizzero, 4500 sono delocalizzati in India per la produzione. I tedeschi invece sono tecnologicamente abili e addirittura più bravi di noi nel fare marketing e nel fare sistema: indubbiamente la frammentazione che caratterizza il settore meccanotessile italiano comporta minore forza: si pensi al rapporto con le banche e l’accesso al credito, le aziende hanno minore potere in quanto piccole. Per questo serve l’associazione”.

Certo, l’integrazione sarebbe ancora più efficace, ma in Italia le aziende sono per lo più di famiglia, legate al territorio, difficilmente gli imprenditori rinunciano alla loro azienda. E’ vero che in alcuni casi c’è stato l’ingresso di investitori stranieri, per esempio nel settore della stampa digitale. “In questo ambito le aziende italiane che hanno inventato questa tecnologia sono state quasi del tutto acquisite da grandi gruppi americani o giapponesi – commenta Andrea Piattelli, vicepresidente pratese di Acimit – per fortuna però hanno lasciato le aziende sul territorio, comprendendo e rispettando le particolarità di questa lavorazione, molto legata alla moda e quindi difficilmente pianificabile su tempi lunghi”.

Il meccanotessile, quindi, si conferma un settore in buona salute che cerca operai e impiegati sempre più specializzati e tecnologicamente competenti, per questo il consiglio di Zucchipper i ragazzi è quello di scegliere una scuola tecnica, che apra strade in campo meccanico e elettronico

Questa riunione è stata anche l’occasione per fare il punto sulla situazione del settore meccanotessile a Prato grazie ai dati forniti da Andrea Piattelli, vicepresidente pratese di Acimit: “Il quarto trimestre ha registrato un soddisfacente +2,7% – ha commentato Piattelli – continuando la serie positiva che va avanti ormai da anni”.

Le imprese meccanotessili della Provincia di Prato sono 69, con un fatturato 2016 di 150 milioni di Euro (i dati comprendono sia i produttori di macchine in senso stretto che le officine di assistenza e riparazione). Il meccanotessile pratese presenta una spiccata vocazione all’export, stimabile intorno al 70% della produzione di macchine. Nel 2016 (ultimo anno completo disponibile) le esportazioni meccanotessili della provincia di Prato ammontavano a circa 90 milioni di Euro; Cina, India, Turchia, Portogallo e Stati Uniti i principali mercati. Il 50% delle esportazioni è costituito da macchine per il finissaggio, oltre il 20% di macchine per filatura e torcitura, più il 10% di macchine ausiliarie per filatura e tessitura. La produzione industriale del meccanotessile pratese negli ultimi due anni ha registrato un andamento positivo: +5,8% il 2016 rispetto all’anno precedente, e +4,8% il 2017 rispetto al 2016 (dati Centro Studi Confindustria Toscana Nord, provvisori per il 2017).

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked with *

Cancel reply

Video

Eventi

marzo 2024
lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato domenica
26 Febbraio 2024 27 Febbraio 2024 28 Febbraio 2024 29 Febbraio 2024 1 Marzo 2024 2 Marzo 2024 3 Marzo 2024
4 Marzo 2024 5 Marzo 2024 6 Marzo 2024

Categoria: GeneralIntertertextile Shanghai, Chic

Intertertextile Shanghai, Chic

Categoria: GeneralTexhibition

Texhibition
7 Marzo 2024

Categoria: GeneralIntertertextile Shanghai, Chic

Intertertextile Shanghai, Chic

Categoria: GeneralTexhibition

Texhibition
8 Marzo 2024

Categoria: GeneralIntertertextile Shanghai, Chic

Intertertextile Shanghai, Chic

Categoria: GeneralTexhibition

Texhibition
9 Marzo 2024 10 Marzo 2024
11 Marzo 2024 12 Marzo 2024 13 Marzo 2024 14 Marzo 2024 15 Marzo 2024 16 Marzo 2024 17 Marzo 2024
18 Marzo 2024 19 Marzo 2024 20 Marzo 2024 21 Marzo 2024 22 Marzo 2024 23 Marzo 2024 24 Marzo 2024
25 Marzo 2024 26 Marzo 2024 27 Marzo 2024 28 Marzo 2024 29 Marzo 2024 30 Marzo 2024 31 Marzo 2024